La Sicilia è indietro sia per
quanto riguarda la spesa del Fondo europeo di sviluppo regionale
(Fesr), che per quella del Fondo sociale europeo (Fse). È quanto
emerge da un'analisi dei dati pubblicati sul portale Cohesion
Data della Commissione europea, che coprono l'andamento delle
allocazioni fino al 30 giugno 2022 per il periodo di
programmazione 2014-2020. Alla fine del primo semestre 2022, la
spesa certificata dalla Regione e rimborsata da Bruxelles per il
Fesr, il più imponente fondo a disposizione dell'Italia con un
totale di 37 miliardi di euro, era pari a circa 2,2 miliardi,
ovvero il 53% del suo programma per il fondo nel periodo di
programmazione 2014-2020. Nell'uso del Fondo sociale europeo
(Fse), che raggiunge un valore totale di 23 miliardi nel nostro
Paese, la Sicilia risulta al 57% della spesa stando agli ultimi
dati aggiornati. In base alle attuali regole, per non rischiare
di perdere fondi l'ultima fattura dovrà essere emessa entro il
31 dicembre 2023. Tuttavia a Bruxelles si guarda con ottimismo
alla possibilità che gli obiettivi fissati vengano raggiunti - e
quindi non vengano perse risorse - grazie a uno scatto finale da
parte delle amministrazioni italiane coinvolte, come già
accaduto più volte in passato. Si sottolinea anche che, in
seguito all'introduzione massiccia di nuove risorse con il React
Eu, il tasso di assorbimento delle risorse si è abbassato, anche
a livello europeo.
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