Alcuni sono giovani immigrati
europei di prima generazione, nati in Stati extra UE da genitori
immigrati. Altri, sebbene sempre figli di padre e madre
immigrati, vivono in un Paese europeo sin dalla loro nascita.
C'è una nigeriana, un ghanese, una venezuelana, una afghana, una
turca, un cameroniano, un sierraleonese e una macedone e
provengono da Danimarca, Italia, Macedonia e Spagna. È il gruppo
di otto giovani che il 26 e il 27 settembre scorsi ha incontrato
una rappresentanza delle istituzioni europee a Bruxelles,
nell'ambito del progetto "Cooperazione per l'integrazione
giovanile" (Co4You), promosso e coordinato dal Centro Studi Pio
La Torre nell'ambito del programma Erasmus Plus e finanziato
dall'Agenzia Nazionale Giovani. Scopo dell'iniziativa è stato
quello di rafforzare le conoscenze dei giovani con un background
di immigrazione sulle politiche comunitarie in materia di
promozione della cittadinanza attiva europea e di integrazione.
L'incontro ha avuto anche l'intento di avvicinarli alle
istituzioni europee in un processo che mira a strutturare
percorsi di partecipazione attiva. "Le istituzioni europee sono
meno distanti di quanto si crede - è stata l'impressione di
Antonio, il partecipante palermitano la cui famiglia è
originaria del Ghana -. Grazie al Centro Pio La Torre ho potuto
fare esperienza dell'Europa nel suo senso istituzionale".
I giovani, accompagnati dai rappresentanti delle associazioni
partner del progetto (Centro Pio La Torre-IT, Sfera
International-MK, Crossing BordersDK e Ficat-ES), hanno preso
parte ad una serie di meeting al Parlamento e alla Commissione
europea, durante i quali hanno potuto approfondire i valori che
ispirano l'azione dell'UE. In occasione di uno degli incontri al
Parlamento hanno avuto anche la possibilità di visitare la
plenary chamber, l'emiciclo di Bruxelles dove i parlamentari
europei si riuniscono in seduta plenaria. "Ho imparato molte
cose nuove sull'UE che potrò condividere con la mia famiglia e i
miei amici - ha ammesso Sima, giovane afghana proveniente dalla
Danimarca. E anche Emma, di origini venezuelane, non ha nascosto
il suo entusiasmo per "aver imparato tante cose che non avrei
mai immaginato". "La scelta di inserire la visita alle
istituzioni europee nel contesto di un progetto di cittadinanza
attiva e integrazione assume un grande significato simbolico per
noi - ha dichiarato Loredana Introini, presidente del Centro Pio
La Torre e coordinatrice del progetto. Abbiamo voluto
trasmettere ai giovani la concretezza del lavoro svolto
dall'Unione europea e la consapevolezza che la UE è una realtà
di cui anche loro fanno parte e della quale essere
protagonisti".
I partecipanti all'iniziativa sono una rappresentanza dei
giovani già coinvolti nelle precedenti attività realizzate nel
progetto. Co4You ha, infatti, previsto la somministrazione di
interviste ai giovani con una storia di migrazione in famiglia,
per comprendere i loro bisogni nel sentirsi integrati e parte
attiva della società in cui vivono. È stato poi realizzato un
training sui valori su cui si è incentrata l'evoluzione storica
dell'UE e delle sue politiche.
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