La guardia di finanza, coordinata
dalla procura di Palermo ha eseguito numerose perquisizioni
nell'ambito dell'indagine sullo scandalo dell'università
italo-bosniaca, guidata da Salvatore Messina, presidente del
dipartimento tecnico-scientifico di studi europei Jean Monnet,
che avrebbe truffato centinaia di studenti in tutta Italia con
la promessa di lauree in medicina, medicina veterinaria,
fisioterapia ed altre che non sono mai state riconosciute in
Italia.
Gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria
guidati dal colonnello Gianluca Angelini non indagano soltanto
per la maxitruffa agli studenti, ma anche per altre ipotesi di
reato, quelle di omessa presentazione della dichiarazione dei
redditi, autoriciclaggio e riciclaggio. La procura diretta da
Maurizio de Lucia ha iscritto nel registro degli indagati
Salvatore Giuseppe Maria Messina, rettore per le attività
internazionali e presidente del comitato tecnico-scientifico del
Dipartimento di studi europei "Jean Monnet". Dipartimento che, a
suo dire, opera in convenzione con l'ateneo di Gorazde per i
corsi in italiano. I finanzieri hanno perquisito l'abitazione di
Messina, di suo figlio Dario, pure lui indagato e lo studio a
Marsala di Alessio Culotta il rappresentante della società
"Italia è cultura srl", una delle società che sarebbero state
utilizzate da Salvatore Messina per far rientrare in Italia
dall'estero i soldi pagati dagli studenti.
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