"È una serata speciale che ci
permette di fare un bilancio. Un momento di confronto collettivo
con la nostra storia, con sentimenti che non sono sepolti perché
le ferite rimangono aperte. Sono stati eventi drammatici e non
bisogna abbassare la guardia, dobbiamo raccontare a chi non lo
sa e ai giovani che cosa è successo, chi è morto per cosa".
L'attore Fausto Russo Alesi spiega così l'attualità dello
spettacolo-lettura Cuore di Cactus, in scena martedì 2 maggio
alle 21.15 al Teatro Parenti di Milano, con musiche di Giovanni
Vitaletti.
Il testo è tratto dal libro Cuore di Cactus di Antonio
Calabrò, presidente della Fondazione Pirelli. È un adattamento
per la scena che viene riproposto dopo dodici anni, in occasione
dei cinquant'anni del Teatro Parenti e a trent'anni dalla
chiusura del giornale siciliano L'Ora.
"II testo - spiega Fausto Russo Alesi - è una biografia
civile. Calabrò lo scrive a Milano dopo avere lasciato la
Sicilia in seguito all'uccisione dell'amico commissario Ninni
Cassarà. Racconta gran parte della nostra storia, dagli anni '50
fino al 1992. L'Ora è stato molto di più che il giornale
dell'antimafia, un giornale di resistenza in una terra difficile
come la Sicilia".
L'attore palermitano sottolinea che "le tematiche sono
assolutamente universali". "Questo testo - dice - nasce in una
notte di qualsiasi tempo, in cui si fanno i bilanci tra presente
e passato verso il futuro. È un tema universale: partire dalla
propria terra che ti impedisce di volare nei tuoi sogni e andare
a cercare altrove, guardando con il coraggio della distanza le
proprie radici. L'altra strada è quella di restare e cercare di
combattere in quel luogo. Ci sono i siciliani di scoglio che
rimangono aggrappati pur soffrendo e i siciliani d'alto mare che
in modo inquieto, doloroso, decidono di lasciare".
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