Il vescovo Angelo
Giurdanella ha inaugurato ieri, nella chiesa madre di Campobello
di Mazara, il Cantiere sinodale diocesano della giustizia e
della legalità, "per corrispondere all'impegno del cammino
sinodale della Chiesa italiana e in sintonia con il Sinodo
universale della Chiesa cattolica indetto da Papa Francesco". "I
Cantieri sinodali sono luoghi di elaborazione di dialogo, di
confronto e di solidarietà nella ricerca del bene comune", ha
detto il Vescovo, che ha rivolto parole di incoraggiamento per
intraprendere un'azione così peculiare per la Chiesa che non è
fuori dal mondo: "i cristiani che la costituiscono sono
cittadini di questo mondo e devono adoperarsi per la sua
crescita secondo i valori che il Vangelo propone". Il territorio
diocesano conosce nel suo territorio "fenomeni di ingiustizia
socio-economica, di sfruttamento dei lavoratori, e tra questi
molti immigrati, di famiglie mafiose, di pizzo, racket, e
corruzione, di abusivismo edilizio, e distruzione del patrimonio
ambientale". In quello stesso territorio trascorreva la sua
latitanza il boss Matteo Messina Denaro. "I cristiani non
possono sopportare passivamente tali fenomeni - ha detto
l'equipe diocesana - il Cantiere elaborerà proposte concrete per
il bene comune, per rispondere alle più urgenti attese di
giustizia, solidarietà e promozione umana della nostra gente,
con una particolare attenzione alla "fuga" dei giovani e delle
intelligenze dalla nostra terra". "L'azione ecclesiale si muove
sulla linea teologica dell'azione liberatrice di Cristo che è
venuto a liberare l'essere umano da tutti i mali che ne
mortificano la dignità", ha spiegato don Leo Di Simone,
referente diocesano del Sinodo, mentre don Francesco Fiorino ha
illustrato le modalità operative da attuare nei prossimi
incontri. Intanto sabato prossimo il Vescovo inaugurerà il
Cantiere diocesano del dialogo interreligioso
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