Sono stati staccati, e
abbandonati a poca distanza, alcuni elementi che compongono i
decori di Porta d'Europa a Lampedusa. A più riprese, i vandali
sono tornati ad accanirsi contro quello che è diventato uno dei
simboli dell'isola. Simbolo i cui lavori di restauro - fatti
grazie al contributo di Unicoop Firenze e dei cittadini che
hanno aderito alla raccolta fondi lanciata dalla cooperativa
toscana che superò allora 37mila euro - erano stati inaugurati
lo scorso 3 ottobre.
Anziché farsi una foto ricordo, o un selfie, accanto all'opera
dell'artista della Transavanguardia Mimmo Paladino, opera
collocata nel punto più a sud d'Europa che vuole ricordare i
tanti migranti morti e dispersi nel Mediterraneo, i vandali
hanno creato danni, sradicando i decori: scarpe e ciotole e
abbandonandoli a poca distanza. "Ancora una volta, in più
occasioni, Porta d'Europa ha subito dei danneggiamenti - ha
raccontato l'eurodeputato Pietro Bartolo - Provvederemo quanto
prima a fare sistemare tutto quello che è stato sradicato, ma
sono episodi questi che lasciano l'amaro in bocca".
Porta d'Europa, inaugurata nel 2008, dopo oltre 10 anni,
segnata dal vento e dalle intemperie del mare, aveva avuto
bisogno di lavori di restauro e interventi che hanno interessato
la pulitura generale delle superfici, la sostituzione delle
parti metalliche degradate, l'incollaggio delle scaglie di
ceramica e la stuccatura e il consolidamento della struttura. Il
restauro venne appunto inaugurato il 3 ottobre scorso, in
occasione dell'anniversario del naufragio del 2013 in cui,
davanti l'isola, persero la vita 366 persone.
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