"Questo non è un distretto
qualunque. E' il distretto che passerà alla storia giudiziaria
di questo Paese perché qui si sono celebrati, si celebrano e si
celebreranno i processi per le stragi del 1992, quelle ferite
aperte che ancora sanguinano e che scuotono le coscienze e la
sensibilità di tutti i cittadini onesti di questo Paese. Come
vertice della magistratura requirente devo rassicurare tutti
che, pur a distanza di trent'anni dai tragici boati, la ricerca
della completa verità su quella stagione non si ferma". Lo ha
detto il procuratore generale di Caltanissetta, Lia Sava, nel
corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto
della Corte d'appello di Caltanissetta.
"Anzi - ha continuato - lo sforzo per l'individuazione, in
particolare, dei concorrenti esterni a Cosa nostra, in questa
fase storica, trae linfa vitale dalla sinergia della Dda di
Caltanissetta con altri uffici giudiziari, attraverso una
sapiente ed efficace opera di coordinamento realizzata dalla
Direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo. Impegno,
sinergia, risultato: questo è quanto io vorrei porre su un
ideale vessillo del distretto giudiziario di Caltanissetta.
Invero, la necessità di gettare il cuore oltre l'ostacolo è
finalizzata a rendere giustizia nel senso più alto del termine.
Una giustizia che avvicini tutti, anche e soprattutto gli
ultimi, i sofferenti, i soli, gli afflitti dal dolore fisico e
psichico, al servizio che noi forniamo, perché trovino in queste
aule risposte certe, rapide, soluzioni che contribuiscano a
realizzare, in concreto, il principio di eguaglianza e che,
conseguentemente, consentano a tutti di vivere sereni ed in
pace".
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