"Ho ricevuto plausi per il
risultato elettorale solo da Gianfranco Micciché, silenzio ma
nessuna malevolenza da FdI e Lega, mentre l'Udc e gli
autonomisti sono molto sospettosi e guardinghi nei miei
confronti perché pensano al proprio orticello, hanno paura che
mi prenda qualche pianta: proprio loro che stavano con me stanno
dimostrando ostracismo verso la Dc. E' come quando marito e
moglie dopo una vita insieme si separano e parte l'astio,
incomprensibile". Lo dice l'ex governatore Totò Cuffaro, a
proposito dei buoni risultati ottenuti dalla Dc alle comunali
del 10 e 11 ottobre in Sicilia.
Cuffaro è già al lavoro per le amministrative di Palermo della
prossima primavera, mentre per le regionali d'autunno ha in
mente "tre-quattro nomi di donne che potrebbero candidarsi alla
presidenza della Regione, ma non li faccio perché sono
democristiano". L'asse con Italia Viva-+Europa e Cantiere
popolare di Saverio Romano già c'è, il tavolo "naturale" di
confronto è quello di centrodestra, "anche se il Pd non è più
quello d'un tempo, per cui si può parlare anche c'è il problema
dell'alleanza con il M5s, un connubio comunque vincente. E la
Lega? "Con la Lega siciliana non ho alcun problema, tant'è che
stiamo ragionando da tempo - aggiunge - Parlo col segretario
Nino Minardo, con Luca Sammartino e con Alessandro Pagano: sono
tutti amici".
L'affermazione elettorale della Dc, Cuffaro la spiega come un
mix di emozione, idea, storia e valori: "Se avessi fatto liste
con altri partiti non sarei stato credibile, vince la Dc:
andando in giro ho incontrato persone anziane commosse di fronte
al simbolo; poi ritengo che le liste siano state votate perché
abbiamo candidato tanti giovani formati alla scuola politica un
anno fa, per una piccola parte poi ha influito la presenza di
Totò Cuffaro, c'è tanta gente che mi vuol bene".
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