Due reportage dedicati alla Siria
si fondono in un unico racconto fotografico tra passato e
attualità: il primo dal titolo "Sirya '99' kodak film", narra il
Paese come era prima della guerra civile e dell'Isis, il
secondo 'La mia Siria a Palermo', illustra il ritorno alla
normalità di una famiglia di profughi siriani giunta in
Sicilia, attraverso i corridoi umanitari. I due reportage della
giornalista Tiziana Gulotta, il primo dai toni vintage e il
secondo, più recente, ambientato a Palermo sono stati riproposti
nell'ambito della X settimana delle culture e si potranno
visitare fino al 16 ottobre presso il centro culturale CaMus
(via Patania 8, merc. - sab. dalle 19,30), co-organizzatore
dell'iniziativa.
La mostra "Sirya '99'" è il racconto di una epoca sotto il
regime di Hafez Assad. Questo gruppo di foto 'on the road' si
articola in 27 scatti durante il soggiorno - studio di Tiziana
Gulotta a Damasco, tra il 1994 e il 1999. "Nell'ambito della
Settimana delle Culture - ha affermato Erminia Scaglia, storica
della fotografia e fotografa - ci è sembrato opportuno
riproporre una mostra fotografica che ci sta a cuore. Si tratta
di 'Syria '99', già esposta qualche anno fa e che è stata
occasione di riflessione tra un ante e un post quem relativo a
un luogo che, ahimè, troppo spesso il mondo è rimasto a guardare
inerme. E il "quem" è l'orrore della guerra".
A queste foto si aggiungono quindici immagini a colori che
compongono la mostra fotografica "La mia Siria a Palermo" (con
il supporto del Rotary Palermo Ovest) che documentano la vita
quotidiana di una coppia e dei loro quattro figli in città, dopo
la fuga da una delle province che erano state occupate
dall'Isis, nel Nord - est della Siria. La storia di questa
famiglia è simile a quella di altre che sono costrette a
fuggire per salvarsi la vita.
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