Che gioia per il cuore ascoltare
la musica di un Verdi giovane e lanciato verso un successo senza
precedenti. Ieri sera il Teatro Massimo dalla sua Web Tv ha
trasmesso "Ernani", nell'allestimento di 22 anni fa, con i
costumi elegantissimi di Francesco Zito, velluti, broccati e
sete a profusione.
Il teatro in Tv non è la stessa cosa, si continua a ripetere.
Ovvio, ma quando la qualità c'è, vince anche la distanza. Come
conferma il numero di accessi per seguire lo spettacolo in
streaming, 8 mila fino ad ora.
Le scene erano riprodotte sullo schermo, con i disegni e i
bozzetti dell'artista palermitano, ma tutto il teatro è
diventato scena e Palazzo di Silva, con la proiezione sui palchi
delle stoffe che illustrano un '500 severo, austero, ma regale.
Una felice prova per il coro, che in Ernani è protagonista,
mostra il lungo lavoro di Ciro Visco. E' vero, è un teatro in
streaming, ma quando uno spettacolo è così tanto curato, è una
gioia pure vederlo in Tv.
Questo Ernani è stato dedicato al tenore palermitano Vincenzo La
Scola che lo aveva cantato qui nel 1999. E le voci scelte sono
state all'altezza di ogni aspettativa: il soprano Eleonora
Buratto per Elvira, Giorgio Berrugi per Ernani, Simone Piazzolla
per Don Carlos, Michele Pertusi per il ruolo di Don Ruy de
Silva. Tutti bravissimi, con una magnifica Buratto, diretti da
Omer Meir Wellber che ha espresso in questo caso tutta la
passionalità della partitura verdiana, mettendo in evidenza il
capolavoro di italianità, i suoi "rubati", la felice
cantabilità, un balsamo per il cuore in un momento così
drammatico. la mise en espace di Ludovico Rajata ha utilizzato
al meglio lo spazio ed è vincente l'idea di mostrare il dietro
le quinte, la vestizione dei cantanti. Durante l'intervallo lo
stesso Francesco Zito ha mostrato la genesi dei bozzetti e dei
figurini dei costumi, risalendo ai costumi dell'ottocento,
firmati dal conte Lucio Tasca che allora dirigeva il Teatro
Carolino. Una magnifica passeggiata nella nostra storia, ma non
c'è dubbio che la maggior fatica appartiene a Wellber che dirige
il coro in alto, sui palchi, l'orchestra e i cantanti alle sue
spalle. Lo spettacolo è visibile ancora sul sito del Teatro.
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