Rancori personali legati a
precedenti contrasti tra organizzazioni criminali contrapposti.
E' il movente della sparatoria avvenuta l'8 agosto scorso nel
popoloso rione Librino di Catania in cui sono morti, Luciano
D'Alessandro, di 48 anni, e Vincenzo Scalia, di 29, e ferite
altre quattro persone di 26, 31, 40 e 56 anni. E' quanto emerge
dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del
comando provinciale che, su disposizione della Procura
distrettuale etnea, hanno eseguito il fermo di cinque indagati
accusati di duplice tentato omicidio, tentato omicidio plurimo
per agevolare il clan dei Cursoti milanesi. Due dei cinque
fermati, pressati dai carabinieri, si sono costituiti nella sede
del comando provinciale dell'Arma a piazza Verga.
I particolari dell'operazione, spiega una nota della Procura
distrettuale di Catania, "verranno comunicati all'esito
dell'udienza di convalida del provvedimento".
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