La Strada degli Scrittori lancia la campagna per l'elezione
della "Casa museo Sciascia" come luogo del cuore del FAI, il
Fondo per l'ambiente italiano. Una festosa gara fra diversi
siti proposti nella provincia di Agrigento. A cominciare da
concorrenti di gran fascino come la Valle dei Templi e la Scala
dei Turchi, siti candidati insieme con altre preziose tappe
della "Strada". La scelta di suggerire il voto online per la
Casa di Racalmuto dove Leonardo Sciascia visse da piccolo con le
zie, poi con moglie e figlie, è dovuto al fatto che è stata
salvata dall'abbandono grazie a un intellettuale, Pippo Di
Falco. Un vero mecenate che l'ha lasciata integra, esponendo
libri e cimeli. Come ha fatto per la prima volta, nel luglio
dell'anno scorso, aprendola al pubblico in occasione della terza
edizione del Master di scrittura.
"Vogliamo sottolineare la forza di questa esperienza attivata da
un privato, in totale assenza di un impegno di amministrazioni
ed enti pubblici. A riprova dell'energia di una rete capace di
incentivare e valorizzare le sane iniziative private", spiega
il direttore della Strada degli scrittori Felice Cavallaro
annunciando la partecipazione all'evento del 5 giugno
organizzato a Racalmuto da Carmelo Borsellino nel Giardino
della Taberna, luogo in cui Sciascia amava gustare i piatti
semplici di una cucina adesso riproposta con un menù catturato
dalle pagine di tanti suoi libri. Per l'occasione agli amici
della Strada che aderiranno all'iniziativa sarà offerta in
anteprima via mail una prima bibliografia degli scritti di
Sciascia alla quale lavorano da tempo Gigi Restivo e lo stesso
Di Falco, in collaborazione con Salvatore Picone e altri
appassionati dello scrittore di Racalmuto.
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