E' divenuta definitiva la confisca
del patrimonio di oltre 28 milioni di euro, nella disponibilità
di Salvatore Santalucia, imprenditore di Roccella Valdemone
(ME), ritenuto elemento di congiunzione tra la mafia delle
provincie di Messina e Catania nei settori dell'energia da fonti
rinnovabili, del movimento terra e della produzione di
conglomerato cementizio. L'inchiesta su Santalucia è stata
condotta dalla Dia di Messina e coordinata dalla Dda della città
dello Stretto. Sono emersi stretti legami di Santalucia (noto
negli ambienti criminali come "Turi piu") con le famiglie
mafiose Santapaola di Catania - per il tramite di esponenti di
vertice del clan Brunetto - e barcellonese, come confermato
dalle dichiarazioni del capo di quella famiglia mafiosa, oggi
collaboratore di giustizia, Carmelo Bisognano.
Tra il 2003 e il 2010, Santalucia ha avuto una partnership
con la "Eolo Costruzioni" riconducibile a Vito Nicastri,
considerato in stretti rapporti con il boss latitante Matteo
Messina Denaro.
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