"Scarantino nella sua
abitazione aveva un telefono fisso". Lo ha detto l'ispettore
della Ps Luigi Catuogno, rispondendo alle domande del Pm
Gabriele Paci nell'udienza del processo sul depistaggio
nell'inchiesta per la strage di via D'Amelio che si celebra a
Caltanissetta. Catuogno tra il '96 e il '98 si occupò della
tutela del falso pentito Vincenzo Scarantino in una località
protetta. "Scarantino - ha aggiunto il teste - è una persona che
parla molto poco. Con me si trovava a suo agio perché capivo il
dialetto. Non era un tipo espansivo. Quando parlavamo la moglie
andava in un'altra stanza. Mi raccontava che in carcere lo
avevano picchiato. Lui aveva un numero diretto di un magistrato.
Parlava della dottoressa Anna Maria Palma. Davanti a me una
mattinata ha provato più volte a chiamare e dopo disse in
palermitano 'mi posò'. Lui si era convinto si essere stato
abbandonato".
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