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Si presenta progetto World Music Roots a Palermo

Si presenta progetto World Music Roots a Palermo

L'8 febbraio ai Cantieri culturali per "Musica senza confini"

PALERMO, 04 febbraio 2019, 16:49

Redazione ANSA

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. - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Allo Spazio Cre.Zi. Plus dei Cantieri Culturali della Zisa di Palermo (via Paolo Gili 4) prosegue la rassegna "Musiche Senza Confini", che organizzata dall'Associazione Culturale Formedonda, è dedicata alle proposte musicali nazionali e internazionali che uniscono insieme suoni di ispirazione mediterranea ad influenze di "altri" generi musicali. L'8 febbraio, alle ore 21,30 verrà presentato il progetto musicale Palermo World Music Roots una reunion tra alcuni dei principali solisti che dalla fine degli anni settanta sino ad oggi, hanno contribuito alla nascita e creazione a Palermo del genere musicale conosciuto con il nome di "world music". Un genere che fonde elementi della tradizione popolare dei vari paesi di provenienza, assai noto nel panorama internazionale grazie all'apporto di musicisti come Peter Gabriel, Brian Eno e Paul Simon. Nello specifico, l'ensemble del progetto unisce la musica tradizionale siciliana con le influenze della musica balcanica, magrebina, jazz e rock. I componenti sono il violinista e suonatore di oud Enzo Rao dei Rakali e Shamàl, ma anche Gianni Gebbia di Terra Arsa e Shamàl, Mario Crispi degli Agricantus e Diego Spitaleri dei Sun. Gli si affiancano, alcuni tra i nomi più giovani che continuano e rinnovano la tradizione della world music siciliana lontano da stereotipi strettamente folkloristici: dal fiatista Giuseppe Viola, al contrabbassista Gabrio Bevilacqua, e il percussionista Carmelo Graceffa. "La storia di questa musica in Sicilia non è mai stata scritta: quindi il progetto assume un notevole rilievo grazie alla presenza di chi ha iniziato questa operazione di contaminazione musicale. Operazione valida soprattutto oggi, dopo la scomparsa definitiva del leggendario festival Womad che animò per anni di linfa vitale la world music siciliana" spiega Mario Crispi.
   

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