Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Pizzo a imprenditori,confermate condanne

Pizzo a imprenditori,confermate condanne

Alla sbarra ex gestori ristorante Bucatino di Palermo

PALERMO, 11 ottobre 2018, 11:59

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Cassazione conferma le pene inflitte dalla quarta sezione della Corte d'appello di Palermo a Giovanni De Santis, Francesco Pitarresi e Umberto Centineo, condannati a 8 anni e 4 mesi, 7 anni e 7 anni e 4 mesi per estorsione. I tre, insieme a complici condannati in abbreviato, avrebbero taglieggiato i titolari di una ditta di trasporti di Bagheria. A tutti è stata contestata l'aggravante del metodo mafioso. Due degli imputati erano i gestori del ristorante palermitano il Bucatino.
    La vicenda parte nel 2012 dal furto di un camion carico di elettrodomestici per un valore di circa 170 mila euro. Per recuperare la merce le vittime si rivolgono alla mafia. Nei locali del Bucatino incontrano De Santis che si offre di recuperare il bottino e di "proteggere" gli imprenditori in cambio di 15 mila euro e di altri 1.500 euro al mese. Da allora si innesca un'escalation di minacce e le vittime sono costrette a lasciare la Sicilia. L'imprenditore è perfino pronto a vendersi un polmone per pagare i pizzo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza