E' di 14,95 miliardi il valore
dell'economia illegale in Sicilia, con una incidenza del 19,2%
sul Pil (77,89 mld nel 2015). La percentuale, come si legge
nell'ultimo bollettino Istat diramato a fine anno, è più alta
solo in due regioni, Calabria (21,3%) e Campania (20,1%). Un
fiume di denaro per quella che gli esperti definiscono 'economia
non osservata' e che include sommerso e attività illegali. Negli
ultimi 3 anni, prendendo per buoni i numeri, la Sicilia ha
prodotto un economia non osservata pari a quasi 50 mld di euro.
Soldi sconosciuti al Fisco e agli Istituti di previdenza. Dentro
questa montagna di soldi stimata per il 2015 c'è un po' di
tutto: dalle imposte non dichiarate dalle imprese per 5,68
miliardi (7,3%) al lavoro nero per 6,31 miliardi (8,4%) alla
voce economia illegale per altri 2,96 miliardi (3,3%). Se la
Regione riuscisse a incassare parte di questa montagna di denaro
risolverebbe molti dei suoi problemi: basti pensare
all'indebitamento pari a 8 mld e al disavanzo pari a quasi 6
mld.
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