Una riflessione sull'impossibilità
della giustizia, sull'inadeguatezza del diritto a correlarsi al
'panta rei' della vita. È quello che propone Roberto Andò con
un'installazione teatrale concepita mettendo in scena a Catania,
prodotti dal Teatro Stabile, due spettacoli diversi ma
consequenziali, in cui, oltre alla triade che officia il
processo, ossia l'avvocato, il giudice, il pubblico ministero,
troviamo le vittime e i loro carnefici e figure quali Cristo,
Pilato, Socrate, Voltaire. Vi si alternano la voce di un
assassino e quella di un giurista, entrambe impegnate a frugare
nelle pieghe insensate e labirintiche dell'esistenza come forma
giuridica. Si comincia con 'È una commedia? È una tragedia?' di
Thomas Bernhard, in scena al Teatro Verga dal 9 al 14 gennaio. A
seguire c'è 'In attesa di giudizio', tratto da 'Il mistero del
processo', di Salvatore Satta, scrittura che pone in relazione
vittime e carnefici nel rapporto, mai risolto né risolvibile,
con la propria ed intima necessità di giustizia.
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