E' stato fatto, spiega la presidente
della Commissione Sofia Amoddio (Pd), "un lavoro puntale ed
approfondito - acquisite quasi seimila pagine di documenti e 45
audizione - che ha portato la Procura di Pisa a riaprire le
indagini sul caso. Intrecciando quelli acquisiti nel 1999 dalla
magistratura con nuovi elementi, la Commissione ha accertato che
alla Gamerra avvenivano gravi atti di violenza, non
riconducibili a semplice goliardia".
"Gli elementi da noi riscontrati - prosegue Amoddio -
consentono di escludere categoricamente la tesi del suicidio o
di una prova di forza alla quale si voleva sottoporre Emanuele
Scieri scalando la torretta, tesi che nel '99 la catena di
comando della Folgore suggerì alla magistratura. La consulenza
cinematica di tecnici specializzati ha accertato che la presenza
di una delle scarpe di Scieri ritrovata troppo distante dal
cadavere, la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio
sinistro, sono del tutto incompatibili con una caduta dalla
scala e mostrano chiaramente che il giovane é stato aggredito
prima di salire sulla scaletta".
La commissione ha fatto emergere "le falle e le distorsioni
di un sistema disciplinare fuori controllo ed ha rintracciato
elementi di responsabilità depositandoli presso la Procura della
Repubblica di Pisa". La presidente parla di "errori grossolani e
responsabilità evidenti", nonchè "numerose anomalie
nell'effettuazione dei rilievi e dei sopralluoghi sulla scena
del crimine: dalle audizioni degli stessi carabinieri che
effettuarono i rilievi, apprendiamo che intervennero tre nuclei
diversi dell'Arma dei Carabinieri e che le operazioni di
rilevamento presero avvio in assenza del Pm e senza la presenza
dei Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal
marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo
numero di telefono".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA