Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: no dissequestro beni Ciancimino

Mafia: no dissequestro beni Ciancimino

Cassazione accoglie ricorso Procura generale contro Zummo

PALERMO, 24 aprile 2017, 18:20

Redazione ANSA

ANSACheck

Non verrà restituito al costruttore Francesco Zummo il patrimonio di circa 200 milioni di euro che gli venne sequestrato dalla Dia nel 2010. Dopo la decisione della corte d'appello di dissequestrare l'enorme tesoro accumulato dal costruttore, ritenuto tra i riciclatori dei soldi sporchi accumulati dall'ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, la Procura generale fece ricorso in Cassazione.
    L'impugnazione portava le firme dei pg Mirella Agliastro e Luigi Patronaggio, ora procuratore di Agrigento.
    La Suprema Corte ha accolto il ricorso e ha rinviato il processo alla corte d'appello di Palermo che dovrà pronunciarsi nuovamente. Zummo, assolto dalle accuse di favoreggiamento e associazione mafiosa, è stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per 5 anni perché ritenuto socialmente pericoloso proprio per i suoi legami con Ciancimino e con il clan mafioso della Noce. Ad accusarlo, lo stesso figlio di don Vito, Massimo, e il pentito Francesco Di Carlo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza