Il boss voleva l'avvocato a spese
dello Stato, ma la Cassazione gli ha detto di no: tre anni fa un
pentito ha rivelato che le cosche stavano stipendiando la sua
famiglia.
Alessio A., 46 anni, considerato un esponente di spicco della
mafia a Siracusa, è rinchiuso nel carcere di Novara, dove sta
scontando una condanna definitiva, e aveva presentato ricorso
contro le ordinanze con cui, lo scorso marzo, il tribunale di
sorveglianza gli aveva negato il patrocinio gratuito a spese
dello Stato, beneficio previsto per i non abbienti. Era stata
citata, fra l'altro, un'informativa del 26 giugno 2014 della
procura di Catania da cui risultava che secondo un pentito "sino
a luglio 2013 un'associazione criminale di tipo mafioso avrebbe
inviato uno 'stipendio' ai familiari". Gli 'ermellini' hanno
sottolineato che si tratta solo di un "elemento investigativo da
approfondire", ma hanno concluso che il tribunale di
sorveglianza ha fatto bene a tenerne conto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA