Nuove rivelazioni sull'omicidio di
Lia Pipitone, figlia del capomafia Antonino Pipitone,
assassinata a Palermo nel 1983. Il delitto, su cui si è fatta
luce solo recentemente, venne fatto passare per la conseguenza
di una rapina finita male. Oggi la Procura ha depositato i
verbali del pentito Francesco Di Carlo all'udienza preliminare
che vede imputati dell'assassinio i boss Vincenzo Galatolo e
Nino Madonia. Secondo il collaboratore, la giovane donna sarebbe
morta "per la sua libertà". "Mio fratello - racconta Di Carlo -
mi ha riferito che il padre di Lia, dinnanzi alla resistenza
della figlia a cessare una relazione extraconiugale con un
ragazzo, aveva deciso di punirla". "Secondo la regola di Cosa
nostra - aggiunge il pentito - Madonia ha convocato Nino
Pipitone al quale ha comunicato la decisione di risolvere il
problema eliminando la figlia. Circostanza a cui Pipitone non si
è sottratto nel rispetto della mentalità di Cosa nostra che
condivideva in pieno".
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