"A Pianosa gli hanno fatto i
peggiori dispetti per indurlo a collaborare. Mi ha raccontato
che l'hanno anche minacciato di morte. Mi disse che erano stati
dei poliziotti come Arnaldo La Barbera e altri che stavano
vicino a lui. Gli facevano pressioni fisiche e psicologiche. Gli
dicevano che l'avrebbero impiccato e che avrebbe fatto la fine
di Gioè". Parla di vere e proprie torture psicologiche e fisiche
e di pressioni finalizzate a suggerire una verità inesistente
Rosalia Basile, ex moglie del falso pentito Vincenzo Scarantino,
che sta deponendo al quarto processo per la strage di Via
D'Amelio.
"Arnaldo La Barbera, che coordinava l'indagine sulla strage,
non lo lasciava in pace e voleva farlo parlare - ha raccontato
la donna, rispondendo alle domande del pm Stefano Luciani - Lui
mi ha sempre detto che con la strage non c'entrava e che aveva
rimorsi per aver tirato dentro gente innocente".
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