"Nè Sabella, né la Procura di
Palermo espressero rimostranze sull'operato del Ros e neppure ci
sollecitarono a fornire informazioni". Lo dice, tentando di
confutare quanto sostenuto dall'ex pm di Palermo Alfonso
Sabella, Mario Mori, ex capo del Ros, sotto processo nell'ambito
dell'inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
Sabella, deponendo, aveva criticato l'operato degli uomini
comandati da Mori, a suo parere troppo autonomi rispetto
all'autorità giudiziaria.
"Non capisco perché - ha aggiunto Mori - il Ros, avendo
direttive specifiche dal procuratore e dal pm delegato, avrebbe
dovuto avvertire lui in merito a inchieste su cui non era
competente".
L'imputato ha poi chiarito come i carabinieri appresero del
ritorno in armi del pentito Balduccio Di Maggio nel 1995. "Ce lo
disse una nostra fonte, Giuseppe Maniscalco - ha spiegato - che
poi diventò collaboratore di giustizia e il Ros informò subito
la Procura. Mai proteggemmo Di Maggio".
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