Palermo oggi ricorda la strage di via D'Amelio, il 19 luglio 1992, in cui rimasero uccisi il magistrato Paolo Borsellino e i poliziotti che lo proteggevano Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. In programma vi è una serie di iniziative organizzate anche dall'associazione Agende Rosse. Il capo della Polizia di Stato, Alessandro Pansa, alle 9.15 deporrà una corona di fiori al reparto scorte della questura, nella caserma Pietro Lungaro. Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, ha detto: Sono convinto che la strage di Via D'Amelio sia stata una strage di mafia dove sono intervenuti pezzi deviati dello Stato, perché a soli 57 giorni di distanza dalla strage di Capaci, di fronte alla reazione dell'opinione pubblica, alla mafia non sarebbe convenuto un nuovo massacro. Ora dal processo Borsellino quater mi aspetto di sapere la verità sui depistaggi avallati anche dalla magistratura, sapere chi ha convinto Scarantino, ma il nucleo della verità sui mandanti lo attendo dal processo sulla trattativa Stato - mafia, causa della accelerazione della messa in atto della strage". L'altra sorella di Borsellino, Rita, ha detto: "Pensiamo che non sia opportuno che in via D'Amelio vengano le persone che hanno perso il diritto di ricordare Paolo, è una polemica che non ho voluto, ma qui deve venire chi sente il bisogno di farlo, anche se sono poche persone. Non ho mai attaccato le istituzioni, semmai sono le persone che talvolta occupano dei ruoli da cui dovrebbero essere allontanate".
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