Province addio. Da oggi in Sicilia
è in vigore la legge regionale numero 8 del 24 marzo 2014, che
istituisce i Liberi consorzi comunali e le città metropolitane
di Palermo, Catania e Messina. Il provvedimento, pubblicato
nella Gurs, manda in soffitta i 9 enti intermedi, istituendo
altrettanti Liberi consorzi e tre città metropolitane, definisce
un quadro generale che sarà completato in autunno, quando il
governo Crocetta porterà in aula il ddl che consentirà di
trasferire funzioni e competenze ai nuovi organismi. Rispetto ai
9 già previsti, il numero dei Liberi consorzi però potrebbe
aumentare: entro 6 mesi i comuni, con deliberazioni dei consigli
comunali potrebbero decidere se costituirne di nuovi o aderire
ad altro consorzio. Per farlo però dovranno essere rispettati
alcuni requisiti: continuità territoriale, popolazione non
inferiore a 180 mila abitanti. Altra condizione per il distacco
è che nel Libero consorzio di provenienza la popolazione non
risulti inferiore a 150 mila abitanti. In attesa
dell'approvazione della successiva legge e fino all'insediamento
degli organi dei Liberi consorzi comunali - assemblea,
presidente e giunta - e delle tre città metropolitane-
conferenza, sindaco e giunta metropolitana -, le Province
continuano ad essere rette da commissari straordinari. Gli
organi dei neonati enti definiti di secondo livello, non vengono
eletti dai cittadini, ed esercitano le proprie funzioni
gratuitamente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA