Nasce dall'incontro tra due passioni profonde nello scenario magico della Gallura, Sardegna nord est, la filosofia Siddùra. L'amore per la propria terra e la tradizione enologica sarda di eccellenza e la cultura del fare le cose per bene, senza trascurare alcun dettaglio. Ovvero, un imprenditore tedesco, Nathan Gottesdiener, innamorato di una vallata a Luogosanto, e un imprenditore edile sardo, Massimo Ruggero, che affascinato dal mondo del vino decide di dare una svolta significativa alla sua vita. Nel 2008 il sogno si concretizza con la nascita della cantina e i primi vigneti.
La tenuta si estende per 200 ettari, di cui 22 coltivati a vite. E per il prossimo anno è previsto un incremento di altri tre ettari. Qui trova casa e affetti anche Briciola, la cagnolina trovatella accolta da tutti con amore. "Da subito abbiamo puntato su un'azienda di qualità - spiega Massimo Ruggero, ad di Siddùra - capace di offrire sul mercato un prodotto eccellente e i riconoscimenti lo testimoniano pienamente. Le nostre ben sette etichette, i bianchi Maìa, Spèra e Bèru e i rossi Bàcco, Fòla, Èrema, Tìros, gratificano il nostro lavoro, sono il nostro orgoglio".
La cantina, gioiello architettonico ben incastonato nel paesaggio con la sua facciata a mezzaluna in granito, custodisce al suo interno un laboratorio all'avanguardia. L'edificio, interrato, sfrutta le potenzialità geotermiche del luogo e vanta un innovativo sistema di controllo per la fermentazione dei singoli serbatoi.
"Il nostro mercato - sottolinea Ruggero - riconosce l'eccellenza e la premia". I vini con la S maiuscola, 'Sardegna in purezza', in appena quattro anni hanno già conquistato un centinaio di medaglie nei più autorevoli concorsi enologici nazionali e internazionali. Nel 2016 i bianchi e rossi della cantina gallurese hanno vinto il primo premio, e quindi la medaglia d'oro, al Decanter World Wine Award, al Mundus Vini, al Berliner Wein Trophy, al 5StarWines - Vinitaly e i Tre Bicchieri del Gambero Rosso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA