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La Sigaraia, pièce sulle lavoratrici Manifattura di Cagliari

La Sigaraia, pièce sulle lavoratrici Manifattura di Cagliari

Una performance itinerante diretta da Karim Galici

CAGLIARI, 23 settembre 2022, 18:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La performance ideata e diretta da Karim Galici per Impatto Teatro, nell'ambito del progetto "Storie di Manifattura" 2022, è in programma il 24 settembre dalle 11 alle 13 al Mercato di via Quirra a Is Mirrionis e il 25, stesso orario al Mercato di Sant'Elia. In scena Adriana Monteverde con Angelica Adamo, Anna Cardis, Chiara Cocco, Cristina Copez, Daniela Mormile e Gianluca Picciau, che si mescoleranno ai clienti intenti a fare le loro compere per una "incursione" artistica.
    La magia del teatro irrompe tra i banchi di vendita e le merci in esposizione, i personaggi si muovono a passo di danza, cantando arie d'opera o fischiettando motivi in voga un secolo fa, si raccontano, improvvisano brevi coreografie per poi dissolversi tra le nebbie del passato e ricomparire di nuovo, in un altro momento e in un altro luogo. Come in un sogno a occhi aperti le sigaraie della storica Manifattura Tabacchi varcano idealmente i cancelli per avventurarsi nei rioni di periferia, trascinando con sé anche un impiegato, e vanno a fare la spesa, commentando e scegliendo i prodotti, interagendo con gli ignari spettatori e venditori.
    "La sigaraia è per me uno dei simboli veraci della 'cagliaritanità', dell'essere 'casteddai', dell'avere l'umiltà per fare lavori pesanti, ma anche la forza di ribellarsi se ci sono delle ingiustizie - scrive nella presentazione il regista Karim Galici - lei è la lavoratrice per eccellenza, il simbolo di maestria e precisione, ma anche della rivoluzione che nel 1906 sconvolse Cagliari e la Sardegna". Se nell'immaginario riaffiora l'indomita Carmen di Bizet, le sigaraie cagliaritane nella realtà rappresentano il simbolo della modernità e dell'emancipazione femminile, oltre pregiudizi e stereotipi: donne che hanno saputo conquistarsi il loro posto nel mondo, contribuendo al mantenimento della famiglia, ma anche rivendicando i propri diritti, la propria dignità e libertà.
   

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