Contagi da Covid dimezzati nelle
ultime 24 ore in Sardegna, dove però si registrano altri 10
morti. I nuovi casi accertati sono 1.440 (-1.416), di cui 856
diagnosticati coi test antigenici.
Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici,
7.454 tamponi per un tasso di positività che sale al 19,3%
contro il 13,6% dell'ultimo rilevamento.
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 31
(-1), quelli in area medica 363 (+2). Le persone in isolamento
domiciliare sono invece 28.430 (+652).
Le vittime sono due donne di 82 e 94 anni residenti nella Città
Metropolitana di Cagliari; tre uomini di 62, 73, 78 anni e una
donna di 92 della provincia del Sud Sardegna; due uomini di 57 e
66 anni e una donna di 70 della provincia di Sassari; una donna
di 83 anni della provincia di Oristano.
Intanto prosegue a buon ritmo la campagna di vaccinazione in
Sardegna e aumenta il numero delle persone che per la prima
volta si è vaccinano. Nella settimana dal 31 gennaio al 6
febbraio le somministrazioni sono state 89mila, di cui 7.350
prime dosi (più di mille al giorno) e 69mila booster, oltre ai
richiami. Complessivamente, dall'inizio della campagna, sono
state somministrate oltre 3,5 milioni di dosi: poco meno di 1,4
milioni le prime dosi e circa di 930mila le terze. Per ciò che
riguarda la copertura della popolazione la Sardegna è fra le
prime sei regioni per il numero di residenti che hanno
completato il ciclo primario di vaccinazione: l'82% a cui si
aggiunge un ulteriore 3,5% di persone che hanno ricevuto almeno
una dose.
Per quanto riguarda la pressione sugli ospedali e le criticità
sinora riscontrate, i gruppi di opposizione in Consiglio
regionale hanno denunciato la situazione, in particolare, delle
strutture sanitarie della Città Metropolitana di Cagliari. "Se
non siamo in grado di migliorare la situazione e di pianificare
l'organizzazione - attacca il capogruppo del M5S, Michele Ciusa
- si deve pensare all'opportunità di ricorrere ai medici
dell'Esercito".
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