/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fanghi Magomadas: sequestro preventivo all'impianto Geco

Fanghi Magomadas: sequestro preventivo all'impianto Geco

Titolare, non condividiamo decisione. Ora incertezze lavoratori

ORISTANO, 15 luglio 2020, 09:43

Redazione ANSA

ANSACheck

Oristano tribunale esterno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oristano tribunale esterno - RIPRODUZIONE RISERVATA
Oristano tribunale esterno - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Sigilli all'impianto Geco srl di Magomadas nell'Oristanese, che si occupa del trattamento di fanghi reflui. In una nota la società annuncia di aver ricevuto dal Tribunale il decreto di sequestro preventivo, che arriva a meno di un mese di una denuncia alla Procura di Oristano presentata dal comitato AcquaBeneComune di Planargia Montiferro e Italia Nostra Sardegna e a due settimane dall'ordinanza del Tar Sardegna che ha, invece, respinto l'istanza cautelare del Consorzio per la tutela dei vini doc della malvasia di Bosa che puntava a bloccare l'impianto.

"Prendiamo atto della decisione del Giudice che non condividiamo in quanto fondata su presupposti errati, superando anche provvedimenti giurisdizionali. Siamo sconcertati per ciò che è accaduto ad un anno dall'inizio delle attività di indagine, nonostante la nostra fattiva collaborazione. Certamente dimostreremo la perfetta legittimità della nostra attività così come delle autorizzazioni in essere - ha detto Bonifacio Angius, uno dei soci Geco srl - Vorremmo però ribadire che il nostro Ammendante Compostato con Fanghi non è un rifiuto. Il prodotto, infatti, risponde e rispetta i parametri e i criteri previsti dalla normativa vigente. Fa riflettere il fatto che nei confronti della nostra intrapresa si sia scatenata una tempesta mediatica e giudiziaria, spesso alimentata da interferenze esterne anche politiche, mentre nessuno sembra essersi accorto che la totalità dei fanghi prodotti in Sardegna non viene lavorata e recuperata ma sversata 'tal quale' nei terreni agricoli secondo una discutibile pratica".

"Rispetto alle emissioni odorigene, ci sorprende che la magistratura prenda decisioni così drastiche affidandosi a discutibili singole osservazioni personali piuttosto che a rilievi e analisi a cui il nostro impianto viene periodicamente sottoposto da parte di enti terzi preposti che, per inciso, hanno sempre attestato la assoluta regolarità. - ha concluso Angius - Da imprenditori non possiamo che prendere atto dell'ennesimo fallimento di un sistema, incerto e punitivo, che incomprensibilmente ostacola qualsiasi legittima iniziativa imprenditoriale, dispiace inoltre per i nostri operai e collaboratori che patiranno le incertezze conseguenti a tale provvedimento".

Il caso Geco ha provocato un forte tensione in paese culminata con due attentati, il primo nel dicembre scorso con un incendio doloso agli impianti, il secondo a metà giugno con l'intimidazione a un attivista contrario allo smaltimento.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza