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Uccisa a Sassari, "pensiamo a bambine"

Uccisa a Sassari, "pensiamo a bambine"

Messa di suffragio e fiaccolata con mille persone a Sorso

SASSARI, 19 febbraio 2020, 20:12

Redazione ANSA

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Uccisa a Sorso: corteo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Uccisa a Sorso: corteo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Uccisa a Sorso: corteo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Due comunità del Sassarese si stringono attorno alla famiglia e alle figlie di Zdenka Krejcikova, la donna di nazionalità ceca uccisa sabato sera con una coltellata in un bar di Sorso dal suo ex compagno, il sassarese Francesco Fadda, 45 anni, che poi l'ha lasciata in un appartamento a Ossi. Una fiaccolata con un migliaio di persone ha invaso le strade di Sorso dubito dopo la celebrazione eucaristica che ha anticipato di 24 ore i funerali della donna nella chiesa di San Pantaleo.
    "Ora - assicura il sindaco di Sorso Fabrizio Demelas - i nostri pensieri sono rivolti alle due bambine di Zdenka, figlie di questa comunità. È difficile riuscire a trovare le parole per esprimere lo sconforto mio e della comunità. Sorso ripudia ogni forma di violenza, in una società ancora legata a valori matriarcali nutre il rispetto per la donna e non accetta tanta efferatezza". "Anche Ossi - dice il primo cittadino Giovanni Serra - partecipa al dolore di Sorso ed è vicina alle bambine".
    "Cara Zdenka, non ho mai incontrato te, le tue figlie e le persone con cui si sono consumate nel terrore le tue ultime ore, ma oggi insegni a me e a tutti a essere più attenti gli uni per gli altri - ha detto l'arcivescovo di Sassari, Gianfranco Saba, celebrando la messa - dobbiamo alzare lo sguardo, dobbiamo promuovere la cultura dell'integrazione, lavorando anzitutto su noi stessi, per imparare a integrare anzitutto le pulsioni, gli istinti e le emozioni, occorre educare l'uomo a prendersi cura di sé stesso e degli altri". Perché secondo monsignor Saba "c'è bisogno di una rinnovata assunzione di responsabilità verso gli altri. Solo così la violenza anziché generare altra violenza ci spinge a compiere uno sforzo enorme per far sì che la vita di tutti i giorni sia occasione di incontro e di conoscenza".
    "Dobbiamo guardare oltre l'indifferenza che non ci permette di cogliere i segnali di allarme che ci rivolge colui che ci abita accanto - ha detto detto il parroco di San Pantaleo, don Luca Collu - Questo momento è segnato da dolore, sofferenza e rabbia ma per coloro che amano Dio tutto concorre al bene".
   

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