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M5s, "120 telefonate per una visita"

M5s, "120 telefonate per una visita"

Consigliere Ciusa, dove sono finiti i soldi stanziati per Cup?

CAGLIARI, 22 gennaio 2020, 17:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Centoventi telefonate per prenotare una visita medica attraverso il Centro unico di prenotazione (Cup) e neanche una andata a buon fine. Al punto che, dopo ore e ore perse nel tentativo di parlare con un operatore, ci si deve recare di persona in viale Trieste, fare la fila e sperare che l'odissea finisca presto". È un vera e propria sequela quella denunciata dall'associazione Altroconsumo e rilanciata dal consigliere regionale del M5s Michele Ciusa, che ora chiede polemicamente alla Giunta: "Che fine hanno fatto i soldi stanziati dal Governo per potenziare i Cup?".

L'esponente pentastellato, già firmatario con altri colleghi di una apposita interrogazione, ricorda che alla Sardegna sono stati assegnati 13,1 milioni di euro, dei quali 4,2 mln di acconto "per interventi volti a ridurre i tempi di attesa attraverso l'implementazione e l'ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione". Per poter ottenere e spendere questi fondi, sottolinea Ciusa, "è necessario aver presentato entro il 31 ottobre scorso il cronoprogramma delle attività che la Regione intende realizzare. Non possiamo perdere questi fondi fondamentali per la costruzione di un modello di infrastruttura tecnologica e digitale delle prenotazioni che sia rispettosa della dignità dei malati e di tutti i cittadini".

"Il quadro emerso da questo test è vergognoso - attacca il consigliere dell'opposizione - manca di rispetto ai malati e a tutti i cittadini sardi. Soprattutto se consideriamo che per larga parte il servizio è utilizzato da persone anziane, che oltre ad avere poca dimestichezza con le voci metalliche e i messaggi preconfezionati, non possono subire ore di attesa, spostamenti da una parte all'altra della città per poi accontentarsi di appuntamenti che arrivano dopo mesi e mesi e che mettono a serio rischio la loro salute".
   

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