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Accordo Ue-Cina, c'è Pecorino Romano Dop

Accordo Ue-Cina, c'è Pecorino Romano Dop

Tre anni per addio alle 'Fake Dop'. Palitta, domanda aumenterà

CAGLIARI, 07 novembre 2019, 11:15

Redazione ANSA

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C'è il pecorino romano nella lista dei 26 prodotti italiani che rientrano nell'accordo bilaterale siglato oggi fra Unione Europea e Cina. L'accordo ha l'obiettivo di proteggere i prodotti compresi nell'elenco da imitazioni e usurpazioni: si tratta di 100 indicazioni geografiche europee (IG) in Cina e 100 IG cinesi nell'UE.

"L'accordo Europa-Cina sui 26 prodotti italiani a indicazione geografica riconosce in pieno la legislazione della 'protezione', prevedendo un periodo di transizione triennale per quanto riguarda il Pecorino Romano - dice il presidente del Consorzio del Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta. Al termine del periodo di 'phase out', di diversa durata a seconda delle Dop, spariranno quindi dal mercato cinese tutti quei prodotti che utilizzano in maniera impropria una denominazione - Quella contro le contraffazioni e l'Italian sounding è una battaglia complessa, impegnativa e sicuramente ancora molto lunga". "Una battaglia che il Consorzio continuerà a combattere in prima linea, come ha fatto in tutti questi anni parallelamente a quella già vinta sui Dazi Usa, per tutelare un prodotto che è simbolo della Sardegna ed è determinante per la sua economia", aggiunge Palitta, secondo il quale "con l'entrata in vigore di questo accordo ci aspettiamo vantaggi commerciali reciproci e un incremento della domanda di prodotti di elevata qualità: c'è una classe media cinese in crescita, infatti, che apprezza moltissimo i prodotti europei autentici, e che cerca l'esclusività e l'originalità. Puntiamo perciò a un riscontro importante proprio da questa fascia di consumatori, come ha sottolineato la stessa Unione europea", osserva.

"L'accordo, che dovrebbe entrare in vigore entro il 2020, sarà ora sottoposto a un controllo giuridico, dopo di che Parlamento e Consiglio europeo daranno la loro approvazione", conclude Palitta. Soltanto quattro anni dopo la sua entrata in vigore, l'accordo potrà essere esteso ad altre 175 indicazioni geografiche per parte.
   

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