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Minervini, canto protesta neri d'America

Minervini, canto protesta neri d'America

Esce "Che fare quando il mondo è fiamme" e retrospettiva a Nuoro

NUORO, 08 maggio 2019, 19:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I riflettori della terza giornata di IsReal-Festival del cinema del reale, promosso dall'Isre, sono puntati giovedì 9 maggio su due retrospettive. La prima è dedicata a Roberto Minervinini, regista David di Donatello per il miglior documentario 2016, nel giorno in cui esce nelle sale il suo ultimo lavoro "Che fare quando il mondo è in fiamme", viaggio nel sud degli Stati Uniti in lotta contro il razzismo. La seconda, invece, è sul regista colombiano Camillo Restrepo con "Segni di guerra", in cui l'autore racconta la Colombia più cruda con i temi tragici della vita e della morte nel suo Paese.

"Cosa fare quando il mondo è in fiamme?" è l'ultima tappa di un percorso personale e professionale che ha portato Roberto Minervini, originario di Fonni (Nuoro), da un lavoro incentrato sull'analisi esistenziale e intimista ad un altro di denuncia politica. Il nuovo film racconta l'America profonda, in particolare i conflitti nella città di Houston. "Credo che in questo lavoro ci sia un processo di crescita personale che mi ha portato al discorso politico che mi sta a cuore - spiega il regista di origini sarde - Houston è una roccaforte progressista circondata da fortissimi moti reazionari che oggi più che mai hanno preso voce, perché grazie alle manovre del presidente Trump i movimenti di estrema destra possono godere di libertà garantite loro dal primo emendamento. La libertà di espressione si trasforma così nella libertà di odiare e nei cosiddetti 'hate crimes'. L'uguaglianza non è un concetto flessibile e per me - sottolinea Minvervini - era necessario testimoniare quanto sta accadendo".

La giornata prosegue con la retrospettiva di Camillo Restrepo, 5 cortometraggi all'attivo con cui è arrivato fino alle rassegne mondiali di Locarno e Cannes. "Nel mio lavoro - racconta il regista - l'approccio etnografico di partenza viene stravolto in un vortice caleidoscopico dove emerge un territorio selvaggio e la denuncia della manipolazione e dello straniamento nel mio paese". Il festival diretto da Alessandro Stellino vede 9 film in concorso di cui 8 proiettati in prima nazionale.
  
   

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