Un'altra sconfitta in trasferta. E questa volta fa male più del solito. Primo, perché dopo il mezzo passo falso con l'Empoli sembrava, almeno alla vigilia, ci fosse aria di riscatto. Secondo, perché è il ko (tre a zero) più pesante di questo campionato. Terzo, perché il cammino dei rossoblù sta diventando troppo lento. E quindi pericoloso. Si potrebbe aggiungere che, da quando non c'è Castro, il Cagliari stenta a trovare il gioco e la butta spesso su corsa e carattere. Per perdersi (e poi perdere) alla prima difficoltà: quasi una routine nelle gare in trasferta. Qualche avvisaglia c'era stata a Ferrara e Frosinone. Lì la squadra era riuscita a rimontare. Poi il buio con sconfitte esterne nette e meritate.
Il rimedio era la Sardegna Arena e infatti la vittoria con il Genoa aveva mascherato i problemi. Poi è arrivato il brutto pari con l'Empoli, addolcito dal gol di Farias in extremis. E il ragionamento è semplice: se fuori si perde e in casa non si vince, quelle che stanno dietro si avvicinano. A questo punto anche il mercato deve per forza farsi condizionare dai risultati: pensare di privarsi di Barella (che già mancherà con l'Atalanta per squalifica) sarebbe un azzardo.
E tutto - salvo clamorosi colpi di scena - lascia pensare che la cessione sarà rimandata a fine stagione. Meglio concentrarsi sui giocatori in entrata: l'acquisto di un esterno sinistro in difesa (Lykogiannis ieri è stato sostituito a metà gara e Pajac è in uscita) consentirebbe di regalare a Maran un uomo in più a centrocampo: Padoin, uomo chiave per la salvezza dell'anno scorso. Per la fascia si parla dell'ex Palermo Lazaar. In mezzo al campo si aspetta di vedere di che pasta è fatto l'uruguaiano Oliva.
Da lunedì dovrebbe esserci posto in pianta stabile per Birsa: quando entra lui la qualità del gioco migliora. Rimane il problema della seconda punta: bisogna capire il destino di Farias e Sau e decifrare meglio la posizione di Joao Pedro. Il 4-2-3-1 della ripresa potrebbe essere riproposto in caso di mancato acquisto di una spalla per Pavoletti. Maran? Per il momento è al sicuro, ma il presidente Giulini (che vorrebbe un posto da centroclassifica) sugli spalti non era per niente contento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA