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Maccioni racconta il Teatro di Sardegna

Maccioni racconta il Teatro di Sardegna

Lia Careddu, "Ora spazio ai giovani, il teatro è il loro futuro"

CAGLIARI, 14 ottobre 2018, 13:03

Redazione ANSA

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Il 4 luglio 1975 è un momento cruciale per il Teatro di Sardegna, che porta in scena un evento di forte valenza simbolica. A Nuoro debutta "Su Connottu", quasi 400 fortunate repliche tra le piazze sarde e la firma di Eduardo De Filippo sul premio ottenuto alle Cinque Terre come miglior spettacolo. Quella esperienza traccia il destino di un gruppo di ventenni sardi. "Da quel momento decisi che quello dell'attrice sarebbe stato il mio mestiere", parole di Cristina Maccioni condivise da Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Isella Orchis, Cesare Saliu, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Luigi Tontoranelli, Rosalba Ziccheddu.
    Sono le loro testimonianze, inframmezzate alle voci degli autori messi in scena e immagini d'epoca, a costruire la "drammaturgia" di Baranta, filmato per la regia di Cristina Maccioni. Progetto che prosegue con la mostra di Micaela Deiana allestita al MGallery del Massimo.
    In 46 minuti si ripercorre tra ricordi,ironia e intime confessioni, l'avventura della Cooperativa Teatro di Sardegna.
    Quasi 50 anni di spettacoli, ricerca di nuovi linguaggi, tournee tra l'Isola e il "Continente" e fin oltreoceano per definire una identità sarda che guarda alla letteratura del mondo. Una storia contrassegnata da pietre miliari come "La tournée con Raf Vallone, la grande emozione per l'apprezzamento di Harold Pinter davanti alla messinscena di una sua drammaturgia, l'esperienza fondamentale di "Questa sera si recita a soggetto", per la regia di Marco Parodi che apre al mercato nazionale", racconta Cristina Maccioni.
   

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