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Col. Delogu dei Ris lascia l'Arma

Col. Delogu dei Ris lascia l'Arma

Dalle indagini romane sulle bombe mafiose ai casi sardi risolti

CAGLIARI, 18 settembre 2018, 18:42

Redazione ANSA

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di Manuel Scordo

Dopo 35 anni di servizio, il colonnello Giovanni Delogu lascia l'Arma dei carabinieri. A 63 anni è arrivato per lui il momento della pensione. Trasferito a Cagliari nel 2000 dopo 15 anni di attività a Roma - sue le indagini sulle bombe mafiose dei primi anni '90 e su alcuni delitti eccellenti, come il caso Mattei - ha fondato uno degli attuali quattro Reparti di investigazioni scientifiche presenti in Italia.

E per 18 anni ha guidato il Ris del capoluogo sardo. Quel piccolo nucleo di esperti inizialmente costituito da pochi carabinieri negli anni è cresciuto, diventando una struttura tecnicamente all'avanguardia in cui confluiscono i reperti di omicidi, furti e rapine, ma anche di crimini di cui ancora non si conoscono gli autori: oggi il Reparto può contare su oltre 30 specialisti dell'Arma. Ed è proprio grazie al lavoro certosino svolto da questi militari esperti che molti casi di cronaca nera degli ultimi anni sono stati risolti.

Fondamentale nel 2003 si è rivelata la comparazione somatica per individuare l'autore dell'assalto alla filiale del Banco di Sardegna di Castiadas e dell'omicidio del direttore Ottavio Corona. L'anno successivo, grazie questa volta all'analisi delle impronte digitali eseguite dal Ris, viene individuato l'assassino della farmacista cagliaritana Pier Francesca Tola. La scia dei successi del Reparto guidato da Delogu continua con la soluzione del delitto del Cixerri nel 2011 e del triplice omicidio di Tempio Pausania nel 2015, dove fu sterminata un'intera famiglia. Fondamentale il contributo degli specialisti del Ris anche per assicurare alla giustizia i responsabili dei delitti più recenti: dall'omicidio della negoziante cinese Lu Xian Cha avvenuto a Budoni a quello di Erika Preti, uccisa dal fidanzato a San Teodoro, entrambi lo scorso anno.

Ma il Reparto di Cagliari in questi anni non si è occupato solo di episodi di cronaca nera. Hanno fatto il giro del mondo le analisi effettuate sui manoscritti di Gabriele d'Annunzio e su un fazzoletto - da cui è stato estrapolato il Dna - che il Vate aveva regalato a una sua amante. Diciotto anni di successi per gli specialisti coordinati da Delogu: per loro un lavoro nell'ombra, nel silenzio dei laboratori, ma determinante per dare alle indagini quella svolta che assicura i 'cattivi' alla giustizia.

 
 

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