"E' stata una bella stagione ma non dimentico che il mio obiettivo quest'anno erano gli Europei, dove voglio almeno centrare la finale. Arrivo qui carico e molto voglioso di correre: domani è il giorno più importante della stagione ed è qui che si potrà vedere se quest'anno potrò ritenermi soddisfatto". Alla vigilia dell'esordio agli Europei di Berlino, Filippo Tortu, il velocista di origine sarde - il papà è di Tempio Pausania - spera di confermarsi uomo-simbolo della rinascita dell'atletica azzurra.
"Non ho scelto una delle specialità più semplici - dice - E' vero che ci sono grossi nomi, ma non sto a guardare gli altri, penso a fare la mia gara, correre bene e ad andare il più veloce possibile. Se gli altri andranno meglio, farò loro un applauso. In questo momento penso che sia il britannico Hughes l'atleta più forte, se poi ci saranno delle sorprese spero che siano Marcell Jacobs (l'altro azzurro n.d.r.) o io a darvele".
L'Italia sogna anche con la staffetta? "Abbiamo lavorato moltissimo - risponde Tortu - Credo molto in questa staffetta, siamo un gruppo di amici questo aiuta molto e dal mio punto di visto questo mi carica ancora di più". Che effetto farà l'Olympiastadion che ha consacrato miti come Jesse Owens e Usain Bolt? "Ieri quando abbiamo visitato l'impianto mi ha fatto un certo effetto, anche vuoto è imponente. Vederlo pieno e garegiarci sarà una grande emozione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA