Oltre duecento persone in piazza
Palazzo, a Cagliari, davanti alla Prefettura, chiamate a
raccolta dal Partito Democratico per manifestare solidarietà al
presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. C'è la gente
comune, con le bandiere del Pd, dell'Ue e con il tricolore, e ci
sono tanti esponenti del centrosinistra, dal presidente della
Regione, Francesco Pigliaru, al sindaco di Cagliari, Massimo
Zedda. "Io sto con Mattarella perché ritengo che abbia difeso il
proprio ruolo - dice al microfono il governatore della Sardegna
- e poi perché Paolo Savona, il ministro sul quale il Capo dello
Stato ha detto no, non ha mai smentito il 'Piano b', quello che
prevede l'uscita dall'euro ma che mai nessuno ha portato alle
elezioni". "Siamo qui per spegnere accenni di sistemi eversivi -
spiega Zedda - Il M5s non è la vittima, le vittime le abbiamo
ricordate e sono Aldo Moro e chi è rimasto ucciso in attentati,
ma non chi siede in Parlamento".
Per Luigi Arru, assessore alla Sanità della Giunta Pigliaru,
"il senso di questa giornata è quello di riportare tutto alla
calma e alla serenità, per invitare a moderare i toni contro il
presidente della Repubblica". Romina Mura, deputata Pd, è la
prima a intervenire: "Le istituzioni non si discutono né quando
si vince né quando si perde. Ma chi ha vinto ha l'obbligo di non
calpestare la Costituzione. Noi abbiamo cercato di cambiarla, ma
il popolo ci ha detto no. Il Quirinale è garanzia del popolo
italiano. Sono giorni delicati e le regole democratiche non
devono morire". Gianluca Piras, ex dirigente del Pd sardo, è
comunque in piazza: "Sono molto preoccupato, vedo che le
istituzioni vengono screditate, e mi spiace tanto che oggi in
questa piazza non ci siano i giovani".
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