Solo 162 proposte dalla Sardegna per "Resto al Sud", l'incentivo del Governo che con Invitalia sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Si tratta dell'8 per cento del totale delle otto regioni coinvolte nell'iniziativa. E allora bisogna sfruttare meglio questa occasione.
L'invito è arrivato direttamente dal presidente delle Regione Francesco Pigliaru nel corso dell'iniziativa promozionale davanti a una folta platea di giovani che hanno già avviato la procedura o che si apprestano a farlo, presente anche l'amministratore delegato di Invitalia Massimo Arcuri."Bisogna incrementare le domande perché c'è la possibilità di avviare impresa anche in Sardegna - ha detto il governatore - I giovani sono il nostro futuro.
Questo programma è importante perché premia le idee e non c'è bisogno di un proprio patrimonio per iniziare. È una iniziativa che si affianca ad altre messe in pista dalla Regione come Talent up. I giovani devono essere incoraggiati a fare impresa. Noi offriamo anche un percorso. Dobbiamo scatenare la creatività delle nuove generazioni". Le strade più battute per "Resto al Sud"? "Senz'altro turismo ma anche molta cultura e Ict", ha sottolineato Pigliaru.
LE OPPORTUNITA' - Storie di ragazzi del Meridione che non vogliono emigrare e lavorare a Berlino o a Londra. O meglio, che vogliono anche andare a fare esperienza in Germania o in Inghilterra, ma desiderano tornare e costruire il loro futuro a casa. Sono 9.743 gli accessi dei giovani, soprattutto dai 30 ai 35 anni, ma c'è una bella fascia anche dai 25 ai 29, alla piattaforma di "Resto al Sud", l'incentivo del Governo che con Invitalia sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Le strade più battute? Cultura, turismo e innovazione. Le nuove statistiche aggiornate sono state fornite a Cagliari dall'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri in un incontro di promozione della misura in Sardegna.
Sono già 2.543 i giovani o i gruppi di giovani che in quattro mesi - il programma è partita a gennaio - hanno presentato la loro proposta. Arcuri ha comunicato che 1.750 sono in fase di valutazione. E che 355 idee sono state già approvate, il 40%. Mentre 552 sono state bocciate. Ma c'è tempo, magari per riprovarci. Il fondo è di 1 miliardo e 250 milioni. "Per come leggiamo questi primi numeri pensiamo che il programma andrà avanti almeno per cinque anni", annuncia Arcuri.
Gli investimenti sono pari a 164 milioni di euro, mentre le agevolazioni concesse sono di 87 milioni. È questo il numero su cui si basa la proiezione per i prossimi cinque anni. "Anche se pensiamo - sottolinea l'ad di Invitalia - che avremo presto una accelerazione dopo che si vedranno in azione le prime imprese". Ad oggi il potenziale lavorativo è di 9.240 giovani. "Con questo programma non possiamo più dire che non ci sono occasioni - chiarisce ancora Arcuri - e che non si può fare niente. Di fronte ai problemi, cito l'economista Hirschmann, ci sono tre possibilità: exit, andare via, voice, protesta, e loyalty, attivare percorsi per invertire il declino. Noi dobbiamo convincere i giovani a scegliere questa terza parola".
Una proposta dal forte valore innovativo. "È la prima volta - dice Arcuri - che idee e progetti vengono finanziati al cento per cento, cioè senza bisogno di un capitale iniziale. Perché un terzo è a fondo perduto. E il resto è finanziato dalle banche con la restituzione del prestito in sei anni senza interessi perché gli interessi sono pagati dal Governo". Sono esclusi dalle agevolazioni progetti e consulenze. "Perché vogliamo che progettista-consulente e ideatore siamo la stessa persona - spiega l'ad di Invitalia - Ma mettiamo a disposizione esperti gratis. E se i giovani non sono soddisfatti mettiamo a disposizione i nostri consulenti, insieme al materiale già nel sito". La promozione continua. Anche per convincere i giovani delle regioni, come la Sardegna, un pò in ritardo con le domande.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA