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Sardegna, mare e buon cibo punti forza

Sardegna, mare e buon cibo punti forza

Ricerca Eurispes su meta estiva degli italiani, "bella ma cara"

CAGLIARI, 04 maggio 2018, 20:36

Redazione ANSA

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di Stefano Ambu

I punti di forza sono turismo, mare e buona tavola. Ma la Sardegna ha anche delle "debolezze": prima tra tutte i collegamenti. Sono le parole chiave dell'immaginario degli italiani che emergono dall'indagine sulla percezione dell'Isola "A kentannos", realizzata dall'Eurispes con il contributo della Regione sarda. I questionari sono stati 1.125 ben suddivisi tra fasce di età. Dalle risposte è emerso che un italiano su due (45,3%) ha già visitato la Sardegna: il 73,1% da una a tre volte per trascorrere una vacanza. Quasi 7 su 10 sono stati in Sardegna nel periodo estivo. L'idea che i non sardi si sono fatti dell'isola è chiara. I principali punti di forza sono la costa e il mare (98,6%), la presenza di posti da vedere e cose da fare (84,9%), l'attrattività delle città (74,5%), la disponibilità all'accoglienza dei residenti (74,5%).

Tra i principali punti di debolezza: i collegamenti per raggiungerla (78,8%), il livello di sviluppo dell'industria (78,1%), il costo della vita (57,3%). I personaggi che vengono più spesso associati alla regione sono: Francesco Cossiga, Enrico Berlinguer, Mario Segni tra i politici; Grazia Deledda, Salvatore Niffoi, Michela Murgia tra i rappresentanti della cultura; Antonio Gramsci ed Eleonora D'Arborea tra i personaggi storici; Elisabetta Canalis, Pamela Prati, Valeria Marini, Geppi Gucciari, Marco Carta, Valerio Scanu, i Tazenda per quanto riguarda i personaggi dello spettacolo; Gianfranco Zola e Gigi Riva tra gli sportivi. Vengono citati anche l'Anonima Sarda, Matteo Boe e Graziano Mesina. Ma secondo gli italiani la Sardegna che cosa produce? Il turismo è stato indicato dal 97% degli intervistati che ha attribuito un valore "molto" e "moltissimo" alla rappresentatività produttiva di questo settore.

Analizzando le parole e gli aggettivi maggiormente usati per descrivere l'Isola emerge che la Sardegna è innanzitutto mare, sotto forma di mare cristallino, limpido, favoloso (28,57% delle prime risposte). È una destinazione percepita come rilassante, costosa, bellissima, selvaggia e luogo di divertimento. I posti più noti? Costa Smeralda, La Maddalena e il suo arcipelago, Asinara e Caprera, Alghero e Stintino con la spiaggia de La Pelosa. L'interno? Qualcuno nelle risposte ricorda Gennargentu e Orgosolo. A seguire tra i settori produttivi l'artigianato (79,2% di valutazioni pari a molto e moltissimo), il vino (79,2% di valutazioni pari a molto e moltissimo), l'agroalimentare (78,5% di valutazioni pari a molto e moltissimo) e la nautica (66,7% di valutazioni pari a molto e moltissimo). In tavola la Sardegna è associata a vino (soprattutto cannonau), mirto, birra, pane carasau, torrone e seadas. In questo settore si concentrano gli acquisti dei turisti. Una persona su quattro, li vorrebbe comprare ma afferma di non trovarli (25,1%) o di acquistarli ogni tanto, quando li trova al supermercato (2,8%).

FARA, IDENTITA' FORTE MA SI PUO' FARE DI PIU'.  L'identità della Sardegna viene fuori soprattutto in estate. Ma si può fare molto di più. È il messaggio lanciato dall'Eurispes in occasione della presentazione di "A kentannos", indagine sull'immagine percepita della Sardegna da parte degli italiani che abitano nella Penisola. Uno studio realizzato insieme alla Regione e presentato oggi a Cagliari dal presidente nazionale dell'Istituto Gian Maria Fara. "Il messaggio in bottiglia che consegniamo alla Regione - ha detto Fara - ė quello di un'isola che può fare di più per trasmettere le sue potenzialità. Esiste qualche difficoltà a trasformare la potenza in energia. La Sardegna - ha osservato - è un serbatoio di bellezze e intelligenze: bisogna fare di più per trasferire al di fuori il senso di identità, vero e grande patrimonio di un territorio. Su questa identità l'isola deve puntare, soprattutto in questi tempi di omologazione".

Anche Alberto Mattiacci, coordinatore della ricerca, ha sottolineato l'importanza dell'identità. "È strutturata e robusta - ha spiegato - ma c'è ancora da lavorare". Per il vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio Raffaele Paci, nella ricerca ci sono "importanti spunti per migliorare. Abbiamo delle caratteristiche, come ambiente, storia, identità e tecnologia, che sono basilari. La Sardegna si sta sviluppando su un turismo che predilige l'identità, forte delle sue tradizioni. Sono convinto - ha sottolineato - che avremmo trovato dei risultati un pò diversi se la ricerca avesse interpellato interlocutori internazionali, più consapevoli che la Sardegna non è solo mare". Da un confronto con le Baleari illustrato da Giacomo Del Chiappa, dell'Università di Sassari, la Sardegna perde ancora per numero di turisti, spesa e permanenza media. E persino sulla soddisfazione per il clima e per cucina e gastronomia.

Ma le Canarie sono davvero da emulare? "Sì per migliorare le politiche di offerta e promozione - ha risposto Del Chiappa - ma non dobbiamo arrivare all'over tourism (disagio per turisti e cittadini, ndr)". Il report è andato a cercare anche le nuove generazioni, i turisti del futuro. Il 57% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni non è mai stato in Sardegna. Il 33,9% di coloro che l'hanno visitata ci sono stati una sola volta, il 24,1% due volte e il 23,2% più di cinque, tutti pressoché esclusivamente in vacanza, soltanto l'8% e il 6,3% rispettivamente per visitare parenti ed amici e per motivi di lavoro. Per loro la Sardegna è, innanzitutto, mare (23,9%) e paesaggio (22,8%). I giovani attribuiscono una forte personalità alla Sardegna, descrivendola come una terra "bellissima", "profumata", "indimenticabile", "rilassante", "divertente" "incontaminata" e "accogliente".

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