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Chef e ragazzi insieme in carcere minori

Chef e ragazzi insieme in carcere minori

A Quartucciu giornata solidarietà promossa da Fondazione Giulini

CAGLIARI, 26 febbraio 2018, 09:50

Redazione ANSA

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di Manuel Scordo

Offrire competenze ai ragazzi, creare loro eventuali percorsi lavorativi che una volta all'esterno potranno essere utili per iniziare una nuova vita, socializzare con lo sport. Sono solo alcuni degli obiettivi delle Giornate solidali organizzate all'interno dell'istituto penitenziario per minori di Quartucciu. Oggi la struttura penitenziaria ha aperto le porte agli chef sardi che, oltre a lavorare ai fornelli insieme ai 12 detenuti, si sono cimentati in un triangolare di calcetto che li ha visti confrontarsi sia con i ragazzi che con il personale e gli agenti della polizia penitenziaria. Una giornata di crescita per i giovanissimi detenuti, promossa dalla Fondazione Carlo Enrico Giulini che ha messo "in campo" lo chef del Cagliari Calcio William Pitzalis, il quale a sua volta ha chiamato a raccolta i colleghi. Molti i nomi dei cuochi e degli chef, alcuni molto noti non solo nel panorama sardo: oltre aPitzalis coadiuvato dai suoi due colleghi Marco Abis e Alberto Cabras, c'erano Luigi Pomata, Stefano Deidda, Laura Pitzalis e Cristina Pintus, Andrea Mallocci, Nicola Manunza, Massimo Bruno, Lisander Kafexhi, Marco Camboni, Francesco Ghiani, Angelo Ghiani, Massimo Ferrara, Davide Bonu, Daniele Cui, Gabriella Narciso e Maria Grazia Loddo, Federico Ravot, Alberto Cabras, Leonildo Contis e Leonardo Marongiu, che dopo aver rincorso la palla in campo, si sono cimentati con le loro specialità dal sushi alla pizza, dalle mousse alle lenticchie, tutto in una atmosfera festosa e gioviale che per un giorno ha trasformato il carcere in un luogo per un appuntamento conviviale, facendo sparire anche se solo all'apparenza quelle sbarre che lo isolano dal resto del mondo. "Non è la prima volta che partecipiamo alle giornate solidali - ha detto Giovanni Pasculli della Fondazione Giulini - ne avevamo fatta una con gli istruttori di calcio, oggi questa con gli chef (si sono dati il nome Atleti chef tutti in campo). Sia per noi che per i ragazzi sono momenti importanti sia per l'attività sportiva, sia nell'ottica di un reinserimento esterno dal punto di vista lavorativo. Vorremo che a queste giornate partecipassero anche altre società e aziende, sarebbe importante". "Molti ragazzi si sono impegnati per conoscere le tecniche di panificazione - ha evidenziato William Pitzalis - alcuni conoscevano solo un modo per fare la pizza, adesso ne hanno scoperti degli altri, speriamo che in futuro possano lavorare come panificatori, pizzaioli o pasticceri". Dello stesso avviso la direttrice del carcere, Giovanna Allegri. "Dopo il corso organizzato dal Miur uno dei nostri ragazzi ha iniziato a lavorare - ha sottolineato - queste giornate sono momenti formativi utili ai ragazzi". E anche tra i detenuti c'è chi ne è convinto. "Tra un paio di giorni vado via - racconta un 21enne - vado subito a lavorare da don Cannavera. Ho chiesto espressamente di rimanere altri due giorni perché sono impegnato nel laboratorio di falegnameria e martedì inaugurano lo spazio che abbiamo creato noi all'interno del carcere".

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