Infrastrutture, tecnologia, zone
economiche speciali e port factory, con gli scali trasformati in
vere e proprie sedi produttive connesse alle aree in regime di
zona franca. Sono le linee guida del nuovo Piano operativo
triennale approvato dal Comitato di gestione dell'Autorità di
sistema portuale del mare di Sardegna. Esaminate le concessioni
demaniali nei porti isolani, con particolare rilievo al rilascio
di quella relativa agli spazi interni del terminal e parte
dell'area scoperta del Molo Ichnusa, a Cagliari, che verranno
concessi fino al giugno 2021 al team di Luna Rossa per la
realizzazione del quartier generale in vista della Coppa
America.
Il Comitato ha anche dato il benestare all'adesione della
nuova Authority unica all'Agenzia di sistema per il lavoro
portuale. Il provvedimento consentirà di affrontare la crisi
occupazionale degli operatori degli scali sardi attraverso la
fornitura di lavoro per operazioni e servizi in banchina, con
formazione professionale continua. L'organismo ha quindi
deliberato la nomina del segretario generale: si tratta di
Natale Ditel, avvocato, già commissario straordinario del Cacip,
il Consorzio industriale provinciale di Cagliari e
amministratore delegato della Cagliari Free Zone. Tra gli atti
di completamento dell'operatività sui porti di nuova
acquisizione, anche l'adozione dei primi provvedimenti
gestionali temporanei per gli scali di Oristano e Portovesme,
che consentiranno l'ordinato coordinamento delle attività in
banchina. "È un documento concreto e flessibile - spiega il
presidente dell'Authority Massimo Deiana commentando
l'approvazione del piano - perché soggetto ad aggiornamento
annuale, dal quale si individuano le principali sfide future. A
partire dall'integrazione nel sistema della portualità
nazionale, che mira a contrastare la concorrenza del Nord Europa
e del Nord Africa, ad intercettare nuovi traffici merci,
passeggeri e crocieristi, per finire, a livello regionale, al
rilancio dell'economia isolana con l'apertura di otto porte sul
mare, collegate tra loro, per lo sviluppo del tessuto produttivo
locale e il rilancio dei principali settori che contribuiscono
al Pil sardo".
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