Con una decisione clamorosa,
seconda in 500 anni di storia della giostra equestre, i
cavalieri della Sartiglia hanno deciso di scioperare, facendo
saltare le acrobatiche e spericolate pariglie che chiudono la
corsa più amata del Carnevale in Sardegna e non solo - migliaia
ogni anno i turisti che arrivano a Oristano dall'Italia e
dall'estero. La ribellione è scattata per il numero di controlli
antidoping giudicato eccessivo - almeno una sessantina - cui gli
atleti sono stati obbligati a sottoporsi prima, durante e dopo
la manifestazione. Un ingiustificato rallentamento alla festa,
secondo i cavalieri che hanno deciso di sfilare al passo, senza
alcuna acrobazia in volo sui loro destrieri, attraverso due ali
di folla che li ha comunque applaudi a lungo e convintamente.
Almeno il 50% dei partecipanti, uno su due, sono stati
obbligati ad effettuare il test per accertare l'eventuale
presenza di sostanze dopanti. Il presidente della Fondazione
Sartiglia ha tentato una mediazione con i cavalieri e anche su
Cumponidori ha cercato di convincere le autorità ad allentare le
maglie dei controlli: tutto inutile, lo sciopero è stato
confermato. E la Sartiglia 2018 si è chiusa senza le
tradizionali evoluzioni delle pariglie. Bisogna andare al 17
febbraio 1980 per incontrare il primo sciopero nella storia
della corsa: allora nel mirino dei cavalieri ci furono i
rimborsi considerati troppi bassi.
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