"Licenziati perché non hanno
voluto firmare le dimissioni volontarie". Lo denunciano i
segretari dei sindacati Fsi-Usae, Mariangela Campus, e del Csa,
Marco Cornaglia, a proposito del licenziamento di 13 operatori
della Rsa Matida di Sassari, struttura accreditata dalla Regione
con 42 posti letto e in regime di convenzione con l'ex Asl di
Sassari.
La procedura di licenziamento si è conclusa il 3 novembre, ma
la vicenda dei tredici lavoratori è iniziata la scorsa estate,
quando la struttura ha ceduto i servizi di assistenza,
infermieristico, educativo e di aiuto alla persona, le pulizie,
la manutenzione ordinaria, la fisioterapia, la fornitura e il
lavaggio della biancheria, l'approvvigionamento dei farmaci, la
mensa in appalto alla società cooperativa sociale Endomos, una
onlus di Firenze che fa parte del Sit - Consorzio cooperative
sociali.
"Il 23 giugno, prima della cessione dei servizi alla
cooperativa, Matida ha convocato le organizzazioni sindacali e
ha messo sul tavolo un verbale di accordo sindacale contenente
l'obbligo di dimissioni volontarie dei dipendenti, con la
rinuncia a eventuali contenziosi per differenze retributive",
spiegano i sindacalisti. "Così i dipendenti avrebbero perso
tutti i diritti acquisiti, compresa la tutela dell'articolo 18
della legge 300/1970, ma avrebbero avuto la promessa di una
assunzione ex novo nella nuova cooperativa fiorentina -
proseguono - così i lavoratori hanno rispedito al mittente la
proposta e hanno chiesto con forza a Matida il passaggio diretto
a Endomos, con atto scritto, come stabilito dal codice civile".
Dopo diversi incontri, "la metà dei dipendenti è stata convinta
alle dimissioni volontarie, mentre tredici lavoratori non hanno
ceduto al ricatto e ora sono disoccupati", insistono Campus e
Cornaglia. "Daremo battaglia in tutte le sedi - concludono -
affinché i lavoratori siano reintegrati al più presto nel loro
posto di lavoro".
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