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Aerei: dopo stop Ue nodo resta Alghero

Aerei: dopo stop Ue nodo resta Alghero

Proroga ad Alitalia e eventuale accordo con Blue Air?

CAGLIARI, 16 ottobre 2017, 17:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La bacchettata di Bruxelles sulla nuova continuità territoriale aerea ha rimesso in discussione tutto il pacchetto dei collegamenti disegnato dalla Regione Sardegna sino al 2021. Le situazioni sono differenziate e la questione più spinosa riguarda Alghero, dove si potrebbe andare verso una proroga ad Alitalia, eventualmente in accordo con Blue Air. Un'intesa ancora tutta da scrivere tra il nuovo aggiudicatario del bando, Blue Air, e quello uscente, Alitalia, che ancora non si è espressa.

Di certo si sa che sino all'8 novembre su Alghero opererà proprio Alitalia, che si era aggiudicata il vecchio bando ma che non ha partecipato a nessuna delle gare per assegnare le tratte con oneri di servizio pubblico nell'Isola. Dal 9 novembre dovrebbe subentrare Blue Air, ma la compagnia non ha ancora firmato la convenzione e commercializzato i voli per effetto della contestazione formale di Bruxelles, che potrebbe anche portare a una procedura di infrazione per aiuti di Stato in caso di concessione dei contributi pubblici. Tutto fermo, quindi, in attesa che si sblocchi la situazione, con l'assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, che continua a interloquire con le compagnie, il ministero e l'Ue e gli uffici regionali che stanno lavorando al nuovo bando per Cagliari.

Ad oggi la proroga firmata dal ministro Delrio ad Alitalia sino al 9 giugno per le tratte tra Cagliari e Roma Fiumicino e Cagliari Milano Linate ha "salvato" la destinazione del sud Sardegna, dopo che il bando era andato deserto. Per Olbia, dove la nuova gara è stata aggiudicata a Meridiana, che già opera in regime di monopolio su Roma e Milano per effetto del precedente bando, potrebbe arrivare una soluzione simile con un altro decreto del Mit, se dovesse saltare la firma sul contratto a causa dei rilievi della Commissione Ue. 

SOLINAS DIFENDE LA GIUNTA - Nel frattempo, il vicepresidente della commissione Trasporti del Consiglio regionale, Antonio Solinas (Pd), difende le azioni del governo regionale. "La posizione assunta dall'attuale Giunta è la più corretta e la più sensata in questo momento - spiega - C'è un diritto, quello dei sardi alla mobilità, che deve essere tutelato utilizzando strumenti legittimi e concordati con l'Ue.

È stato proposto un bando che andava giustamente nella direzione di migliorare la continuità territoriale sotto tutti gli aspetti. Ora è aperta una interlocuzione con l'Europa che, sono convinto, alla fine porterà ad un modello di continuità territoriale più adeguato di quello precedente".

"È necessario che a questo risultato si arrivi lavorando seriamente per ottenere effetti e soluzioni in linea con le normative e le direttive vigenti - argomenta Solinas - Questo è quello che stanno facendo l'assessore ai Trasporti e la Giunta regionale, a dispetto delle parole al vento di chi come unici risultati ha portato solo fallimenti"

FI ALL'ATTACCO - "In tre anni di governo Pigliaru, il nord ovest Sardegna è rimasto tagliato fuori da ogni possibilità di raggiungere in modo adeguato e continuativo il resto d'Italia per lavoro, salute o anche solo per svago, l'isola è sempre più abbandonata e isolata". Lo afferma la coordinatrice cittadina di Forza Italia, Cecilia Cherchi, con i suoi vice, Pietro Pedoni e Giampietro Miscali.

"Pigliaru si è contraddistinto solo per la capacità di cancellare quanto di buono era stato fatto dal governo Cappellacci in tema di continuità territoriale", dichiarano, manifestando stupore e perplessità per quella che definiscono "l'ennesima bocciatura dell'Ue sull'applicazione della continuità territoriale in Sardegna". Secondo il coordinamento azzurro, "si finge di non capire che il diritto alla mobilità deve essere garantito non solo verso Roma e Milano, ma anche verso Torino, Napoli, Verona e Bologna, così come previsto dal sistema approvato dalla Giunta precedente e spazzato via senza troppi pensieri da questa".

E invece "la maggioranza in Consiglio regionale ha visto bene di cancellare anche quanto di buono era garantito dalla Ct1 - insistono i tre esponenti sassaresi di Forza Italia - i sardi hanno diritto a una mobilità più ampia anche verso destinazioni alternative, che diano la possibilità di muoversi nel territorio nazionale come gli altri cittadini italiani".

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