Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Accantonamenti: PdS attacca Pigliaru

Accantonamenti: PdS attacca Pigliaru

600mln sottratti da Stato "precisa responsabilità presidente"

CAGLIARI, 12 ottobre 2017, 19:40

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Partito dei Sardi va all'attacco del presidente Pigliaru sulla vertenza accantonamenti, dopo il vertice con il Governo nel quale la Regione ha ribadito la volontà di dimezzare gli oltre 600 milioni di risorse regionali trattenute dallo Stato. Non basta ai consiglieri di maggioranza del PdS l'aver incassato il via libera alla presenza in Aula del governatore per riferire sulla vertenza: gli alleati critici accusano Pigliaru di "precise responsabilità" perchè, spiegano, "all'inizio della legislatura, contro il nostro parere, ha condotto un negoziato col Governo italiano rivelatosi ingenuo nelle forme e dannoso nelle conseguenze, con gli effetti del ritiro dei ricorsi davanti alla Corte Costituzionale correttamente a suo tempo incardinati".

"Quel negoziato iniziò con incontri bilaterali tra la Giunta e il Governo italiano non preceduti da una chiara e approfondita condivisione delle istituzioni e della società sarde: siamo nettamente contrari alla ripetizione dell'errore - attaccano Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca, Alessandro Unali - Come siamo nettamente contrari alle forme del negoziato. Il presidente della Giunta dovrebbe incontrare, su questi temi, il presidente del Consiglio dei Ministri e non altri e dovrebbe incontrarlo per pretendere, non per chiedere, il rispetto delle prerogative della Sardegna e degli impegni a suo tempo presi dal Governo Renzi".

Il PdS parla di istituzioni sarde "prima piegate a un ingenuo accordo fiduciario, poi sbeffeggiate dalla Corte Costituzionale e adesso rassegnate a un ruolo questuante rivolto peraltro non al rappresentante legale del Governo italiano ma ai suoi collaboratori. Il Partito dei Sardi prende le distanze da queste interpretazioni riduttive del rango delle istituzioni sarde". Infine, il PdS rinnova la richiesta di ritiro del ricorso presentato dal Governo sulla legge per l'Agenzia sarda delle Entrate, censurando il comportamento di Pigliaru "che resta politicamente inerte e agisce confusamente su una materia non concordata con la maggioranza, rischiando di produrre un nuovo errore nel tentativo di rimediare ad un suo errore precedente".
   

PIGLIARU, CONSIGLIO NON SARA' TENUTO ALL'OSCURO - "Siamo andati a Roma per iniziare un discorso, per mostrare una chiarissima esigenza di avere più risorse di quelle che abbiamo in bilancio e per combattere una palese sproporzione sugli accantonamenti. C'è stata l'apertura di un tavolo e non ci sarà nessun accordo che non abbia una piena informazione e un passaggio in Consiglio regionale". Sollecitato da Alessandra Zedda (Fi) in merito alla presa di posizione del PdS sulla vertenza accantonamenti, il presidente della Regione Francesco Pigliaru replica in Aula indirettamente agli alleati della sua maggioranza dopo il vertice a Palazzo Chigi.

"Saremo pronti a confrontarci con quest'Aula - chiarisce il governatore - stiamo conducendo questi passi a nome della Sardegna e di quest'Aula che non sarà tenuta all'oscuro di tutti i passaggi. Abbiamo un'ulteriore riunione mercoledì prossimo". Controreplica immediata dell'opposizione con il consigliere di Fi Stefano Tunis: "l'accordo patacca è stato sottoscritto senza il consenso del Consiglio regionale e quindi credo che dopo la dichiarazione del presidente Pigliaru valga la pena sospendere l'esame sulla rete ospedaliera e aprire un dibattito sul tema degli accantonamenti per vedere se il presidente può avere un mandato pieno su questo tema. E se non ce l'avrà, un mandato per andare a casa".

CENTRODESTRA, PDS APRE CRISI IN MAGGIORANZA - "Lo strappo del Partito dei Sardi sulla vertenza accantonamenti apre di fatto una crisi nella maggioranza, e nemmeno così facile da risolvere". Il centrodestra cavalca l'attacco del Pds al presidente Pigliaru, dopo che la Regione ha ribadito la volontà di dimezzare gli oltre 600 milioni di risorse regionali trattenute dallo Stato. "Il secondo partito di maggioranza ha detto cose gravissime che nemmeno noi ci siamo mai permessi di dire - ha sottolineato la vicecapogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda - adesso dovrebbe solo dimostrare di essere coerente perché non si può essere nello stesso tempo partito di lotta e di governo".

Allo stesso modo il capogruppo Pietro Pittalis ha parlato di "una maggioranza allo sfascio: Pigliaru e Paci sono inaffidabili anche per il Partito dei Sardi". A riunire gli esponenti dell'opposizione per fare il punto sulla questione accantonamenti è stato questo pomeriggio il coordinatore Fi, Ugo Cappellacci. L'ex governatore ha prima ripercorso le tappe della vertenza mettendo in evidenza il ricorso presentato dalla sua Giunta nel 2013, poi ritirato dalla Giunta Pigliaru in seguito all'accordo Paci-Padoan.

"Abbiamo un Governo che sino a oggi ha imposto la linea al presidente della Regione Francesco Pigliaru - ha denunciato - una linea assai conveniente perché la rinuncia ai nostri ricorsi è valsa per il governo circa 3,3 mld di euro, oggi Pigliaru fa finta di indossare l'armata del guerriero e va a Roma per rivendicare appena 300 milioni, mi pare che sia un risultato che se anche arrivasse sarebbe penoso. Inoltre stanno già pensando a una proroga visto che parlano di accantonamenti per i prossimi 5 anni".

Secondo il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ciò che accade adesso "è solo l'effetto negativo dell'accordo Paci-Padoan del 2014". Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc, ha parlato di "fallimento evidente di questa Giunta, ora con una maggioranza così sbilanciata può accadere davvero l'imprevedibile". Magari, ha concluso Angelo Carta, capogruppo Psd'Az, "insieme alle politiche potremmo andare a votare anche per le regionali".

SABATINI DIFENDE PIGLIARU - Arriva dal Pd ed esattamente dal presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale, Franco Sabatini, la difesa del presidente Pigliaru sulla partita, ancora tutta da scrivere, degli accantonamenti, dopo che gli alleati del Pds hanno sparato a zero sul governatore, seguiti a ruota dal centrodestra. Una vertenza da 684 milioni giunta alla stretta finale con il Governo, con il tavolo aperto a Palazzo Chigi, che dovrà rispondere alla richiesta della Sardegna di dimezzare l'importo trattenuto alla Regione.

"Ritengo che il Presidente Pigliaru abbia compiuto i giusti passi sia in relazione alle problematiche riguardanti il livello delle entrate, sia in merito al braccio di ferro con il Governo nazionale sull'abbattimento del livello degli accantonamenti, attivando un confronto serrato con lo Stato - spiega Sabatini - La trattativa con Roma è solo agli inizi. Non vi è, infatti, intenzione alcuna da parte del Governo regionale di accettare condizioni che non siano favorevoli alle finanze della Sardegna, ma la discussione nel merito di una questione tanto importante non può risolversi in pochi incontri".

Di qui l'appello al PdS: "ora è il momento non delle polemiche, ma della massima unità delle forze politiche le quali devono stringersi attorno al presidente Pigliaru e sostenerlo nella trattativa che sta portando avanti con il Governo nazionale". Sabatini ricorda poi la disponibilità del governatore a coinvolgere il Consiglio regionale, sottolinea "i buoni risultati ottenuti con il Patto per la Sardegna, che ha destinato ingenti risorse alla nostra Regione, e la chiusura della vertenza entrate, aperta da anni, che ha riconosciuto nuovi trasferimenti per l'Isola: da qui bisogna ripartire per avviare ulteriori trattative finalizzate a rivedere il livello degli accantonamenti".

COCCO, PARTITO DEI SARDI ABBASSI I TONI - "Invito il Partito dei Sardi ad abbassare i toni dello scontro all'interno della maggioranza su argomenti sui quali non hanno l'esclusiva perché sono patrimonio di tutto il centrosinistra". E' la posizione del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pietro Cocco, sulla partita degli accantonamenti, dopo che gli alleati del Pds hanno sparato a zero sul governatore, seguiti a ruota dal centrodestra.

"Siamo tutti d'accordo sul fatto che la cifra annuale di partecipazione trattenuta dallo Stato alla Sardegna è eccessiva - spiega Cocco - ma se è vero che la nostra Regione non può più sopportare il peso di trattenute di questa entità, è altrettanto vero che il tavolo della trattativa è sempre aperto a Roma nella massima trasparenza e si sta avviando un percorso condiviso di ridimensionamento". L'esponente dem ricorda che "noi partecipiamo annualmente con 684 milioni di euro, ed è su questo che il Presidente Pigliaru ha riavviato le trattative su mandato ricevuto dal Consiglio per rivendicare con maggiore forza i nostri diritti", e che, comunque, "il nostro rapporto con il Governo in questi ultimi anni ha prodotto i suoi effetti".

Per esempio? "Una serie di risultati che il PdS omette di dichiarare o fa finta di non conoscere e mi riferisco al fatto che col Governo Renzi siamo riusciti a strappare la chiusura delle Norme di Attuazione dello Statuto, a farci dare 900 milioni di euro di arretrati e 150 milioni di euro in più di entrate certe per ogni anno". Poi c'è il Patto per la Sardegna, che "alla nostra Isola frutta 3 miliardi di euro". Insomma, conclude Pietro Cocco, "in questo momento è utile e necessario che ognuno dia il proprio contributo evitando fughe in avanti che dividono e non contribuiscono a risolvere i problemi".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza