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Nuoro sogna capitaleCultura,ma si spegne

Nuoro sogna capitaleCultura,ma si spegne

Ex civica Idea Comune lancia dibattito,meno concorsi e più fatti

NUORO, 13 settembre 2017, 10:35

Redazione ANSA

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di Maria Giovanna Fossati

Mentre Nuoro si misura con una delle sfide più alte, quella della candidatura a Capitale della Cultura italiana per il 2020, nella culla di Grazia Deledda, Sebastiano e Salvatore Satta, Francesco Ciusa e Antonio Ballero, spuntano voci fuori dal coro che mettono in discussione la corsa al bando nazionale cavalcata con convinzione dall'amministrazione del sindaco Andrea Soddu. I mal di pancia arrivano dalla lista civica Idea Comune, uscita sconfitta dalle elezioni del 2015. Per loro nessun esponente in Consiglio comunale, ma l'azione di pungolo nei confronti di sindaco e maggioranza non conosce sosta attraverso un sito internet e una pagina di Facebook.

"Prima di tutto - spiega l'ex capolista e ora portavoce di Idea Comune, Stefano Mannironi - dobbiamo dare un'identità alla nostra città e per far questo si devono seguire percorsi, non inseguire concorsi. Nuoro si candida senza essere una vera città. Lo siamo mai diventati realmente? Il capoluogo barbaricino si spopola ogni anno di più, i giovani spariscono, il settore produttivo è all'osso, quello commerciale è devastato dai centri commerciali, gli eventi culturali sono pochi e snobbati. Nessuno pare essere in grado di fare della città un centro piacevole in cui vivere", precisa Mannironi. L'amministrazione Soddu tuttavia ha deciso di provarci e punta deciso all'obiettivo.

"Sia chiaro, non siamo contrari alla candidatura in sé - chiarisce il portavoce della lista - ma abbiamo una visione diversa su quali siano le priorità per la nostra comunità. Si sta puntando alla spilla di Capitale della Cultura a fini promozionali. Non si vuole capire che la cultura non è turismo e che non ha senso fregiarsi di targhe o riconoscimenti se la cultura della pratica quotidiana va affievolendosi sempre di più". Non solo critiche, arrivano anche suggerimenti.

"Dovremmo piuttosto cercare di recuperare la socialità perduta dando un'identità ai luoghi abbandonati, partecipando tutti alla crescita civile e culturale al di là di un concorso - dice Mannironi - Sono così tante le cose da fare: la biblioteca Satta è vicina alla chiusura, le scuole cadono a pezzi, i centri culturali sono abbandonati da anni. E se anche Nuoro dovesse risultare vincitrice di concorso, un milione di euro che il ministero della Cultura mette a disposizione per la vincita non sono poi tanti".

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