Nessuna concessione di incremento
volumetrico nella fascia dei 300 metri dal mare, incentivi ai
Comuni per adeguare i Puc al Ppr, indirizzi precisi per
promuovere piani di riassetto idrogeologico ed urbanistico con
l'obiettivo di adattare i territori costieri ai cambiamenti
climatici: sono le correzioni più importanti che Legambiente
propone di apportare al disegno di legge urbanistica della
Giunta Pigliaru. "Il testo - ha ammesso la presidente Annalisa
Colombu - rappresenta sicuramente un passo avanti, tuttavia
rischia di compromettere una serie di punti fermi già raggiunti,
noi proponiamo una serie di modifiche a partire da due
direttrici fondamentali: protezione del sistema costiero e
riqualificazione urbanistica, ambientale ed energetica del
patrimonio edilizio esistente".
"Grazie al piano paesaggistico regionale, la Sardegna è la
regione che si è dimostrata più ferma nella tutela delle coste -
ha osservato il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo
Zanchini, oggi a Cagliari per illustrare un prospetto di
revisione al dl della Giunta - per questo l'attenzione a livello
nazionale è molto alta". Ma, in base all'ultimo rapporto Ispra,
ricorda Zanchini, "l'Isola è al quarto posto in Italia per
consumo pro capite del suolo nel rapporto territori-residenti.
Ciò vuol dire che una legge urbanistica è quanto mai
necessaria".
Secondo il presidente del coordinamento scientifico di
Legambiente, Vincenzo Tiana, "la nuova legge urbanistica dovrà
disegnare il futuro della Sardegna, per questo dovrà
introiettare accordi sul clima firmati dall'Italia a Parigi, e
quindi aumentare la protezione dei terreni costieri".
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