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Evacuati palazzo Alghero non rientrano

Evacuati palazzo Alghero non rientrano

Temperature scendono nell'edificio, primo sopralluogo

ALGHERO, 20 luglio 2017, 18:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sembra sempre più accreditata l'ipotesi che l'incendio divampato due notti fa ad Alghero, in un deposito sotterraneo del palazzo di via Vittorio Emanuele che ospita l'emporio "Risparmio Casa", all'ingresso del centro abitato, abbia un'origine accidentale. Per appurare cosa abbia scatenato l'inferno di fuoco che ha mandato in cenere 5mila metri quadri di detersivi, articoli per la casa e altre suppellettili serviranno ulteriori verifiche e accertamenti, ma la natura dolosa dello spaventoso rogo che ha impiegato una marea di uomini e mezzi per oltre 15 ore sembra per ora da escludersi.

Il sopralluogo effettuato oggi dai vigili del fuoco di Alghero, i primi a intervenire due notti fa, e dai carabinieri della stazione cittadina, che svolgono le indagini coordinate dai magistrati Paolo Piras e Maria Paola Masala sul palazzo ora sequestrato dalla Procura, ha dato un'indicazione circa la natura accidentale dell'incendio. Da una prima e superficiale analisi non ci sarebbero danni strutturali tali da compromettere l'agibilità nel lungo periodo dell'edificio.

Questo, purtroppo per i 140 sfollati, non significa che i tempi per rientrare a casa si accorceranno. Anzi, la macchina della Protezione civile locale, che si è basata nelle sale parrocchiali del Rosario, alle spalle del palazzo, dove gli evacuati sono stati accolti la prima notte, è alle prese con la necessità di reperire case e denari per garantire una sistemazione a tutti. Finora la maggior parte degli sfollati ha fruito dell'ospitalità di parenti e amici, ma non potrà andare avanti a lungo così.

Nel frattempo i residenti di via Vittorio Emanuele si sono costituiti in comitato, affidandone le redini a Peppino Masala, presidente del Polisoccorso. La richiesta è che tutti gli sforzi condotti da Comune, diocesi, protezione civile e Caritas, che hanno annunciato l'apertura di una raccolta fondi dedicata, siano canalizzati su un conto a loro direttamente intestato, per evitare lungaggini burocratiche e mettere immediatamente i soldi a disposizione delle famiglie.

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